Fraser Harris Bresnahan graduated from Harvard. He has been teaching English in Italy for over ten years. Previously, he worked as a film director, toured with world-renowned performance artist, Laurie Anderson, worked with Eleanor Bergstein, the writer of "Dirty Dancing", and ran a mobile food delivery program for the homeless in New York City for a decade.
How does he describe the course of Business English?... "I believe that we learn a language because we need to express something important about ourselves. By talking about the real life things that students care about, they learn a lot more than if they sat down to do grammar exercises from a book. So we talk about the events of the day to keep up with the business world (and the non-business world too). I think I learn as much from my students as they learn from me."
Lois Clegg is from the East Midlands of England and went to university in London. She has taught English in Via Kennedy and at various faculties, departments and centres at Parma University since 1985.
In her vision the goal of Advanced Business English is the following… “Language skills are essential for studying and for finding a job but most importantly, they help people communicate with others from different backgrounds. My course focuses on English for the world of business and economics and I hope it will help students find their place in the world as well as gain useful qualification”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Analisi dei dati per il Marketing… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Salvatore Curatolo si è formato presso la gloriosa scuola di Modena degli anni ’80 (Brusco, Ginzburg, Lippi, Vianello e tanti altri maestri) e poi al Dottorato di ricerca di Ancona. I suoi più recenti interessi di ricerca sono: i modelli di simulazione multi-agente, con i quali studiare la complessità di interazione di agenti eterogenei al di là di quanto consentito dalla teoria dei giochi e l’economia industriale applicata. Ha progettato, insieme agli studiosi del centro studi MECS di Modena, un modello previsionale (il Cubo), che consente alle imprese di valutare i risultati futuri delle strategie commerciali e di confrontarli con possibili scelte strategiche alternative. A tempo perso suona il saxofono, scrive poesie e, quando può, passeggia fra i boschi d’alta montagna.
Ecco la sua visione del corso di Analisi dei settori industriali... “Il corso coinvolge stuoli di studenti in analisi quantitative che hanno lo scopo di applicare la teoria economica dei modelli da manuale e l’analisi di bilancio alle realtà operative e strategiche delle imprese dei settori industriali. Questo approccio è molto apprezzato dagli studenti, perché rende monopoli, oligopoli, schiere concorrenziali e fallimenti del mercato un po’ meno astratti (e noiosi) e più vicini alla realtà dell’oceano di informazioni quantitative in cui le imprese nuotano ogni giorno”.
Silvia Bellini è appassionata dello studio dei comportamenti umani sia nella prospettiva individuale che di filiera: da qui nascono gli insegnamenti di Consumer Behaviour (CLEM) e di Channel Management (TRADE). Convinta del valore della multidisciplinarietà, negli ultimi anni sta esplorando nuove frontiere di ricerca a cavallo tra marketing, retail, nuove tecnologie, economia comportamentale e neuroscienze. A questi temi sono dedicate le pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al suo corso di Consumer Behaviour... “Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non un fatto. Tutto ciò che vediamo è un punto di vista, non la verità”. Così citava Marco Aurelio, imperatore, filosofo e scrittore romano (121-180). Ma come nasce una “opinione”? Come si formano le convinzioni? Come si spiegano gli atteggiamenti? Ma soprattutto, perché a volte ci capita di prendere delle decisioni “di pancia”? E come tutto questo incide sulle decisioni economiche e strategie d’impresa? Il corso di Consumer Behaviour vi consentirà di trovare (alcune) risposte facendovi entrare nell’affascinante scatola nera che si nasconde dietro al comportamento umano. Questa conoscenza vi aiuterà ad essere individui più consapevoli e meno manipolabili. Ma attenzione a farne buon uso☺!".
Tatiana Mazza è membro del comitato editoriale di alcune importanti riviste internazionali e di commissioni per la valutazione della qualità delle università. Insegna Principi contabili internazionali e Analisi di Bilancio in corsi di laurea magistrali. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito di revisione aziendale, controlli interni e bilancio. Recentemente ha pubblicato contributi in tema di qualità della revisione contabile, politiche di bilancio nei gruppi aziendali, corporate governance, codici etici aziendali.
Ecco una sua battuta su Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo".
Pier Luigi Marchini, insegna Contabilità e Bilancio. Vanta pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali sui temi di financial accounting, corporate governance e sustainability. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Centro Studi UNGDCEC.
Ecco il suo punto di vista su Contabilità e Bilancio... “Life is like accounting. Everything must be balanced”. Quale miglior frase per comprendere l’importanza dell’insegnamento di Contabilità e Bilancio? Più che un insegnamento … una scuola di vita! E se immaginate che la contabilità sia noiosa, vi sbagliate! Innanzitutto … perché in Italia sono presenti più di un milione di società di capitali in cui potrete cimentarvi a predisporre la contabilità e il bilancio di esercizio! Ed in secondo luogo perché vi apre opportunità sconfinate in diversi ambiti, che si basano sulla contabilità e sul bilancio: la predisposizione dei budget, la costruzione di business plan (per imprese o start-up) l’attività di auditing e controllo. Insomma…studierete ma al contempo…vi divertirete! “.
Veronica Tibiletti insegna Contabilità e Bilancio. E’ Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Amministrazione e Direzione aziendale. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito della corporate governance e della sostenibilità. Ha pubblicato diversi contributi in ambito di bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, governance e sostenibilità.
Ecco una sua battuta condivisa con i colleghi sul corso di Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo. Conoscere e studiare il bilancio è sicuramente un investimento a lungo termine, che permette di diventare una figura fondamentale all’interno della vita aziendale: chi detiene e sa interpretare i dati contabili ha sicuramente una carta in più per fare arrivare l’impresa in modo efficiente ed efficace alla meta prescelta!”
Stefano Azzali è Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze Economiche e Giuridiche, membro del Board della European Accounting Association, Direttore della Collana di Ricerche Aziendali - Giuffré editore accreditata dall'Accademia Italiana di Economia Aziendale, componente di molteplici comitati scientifici e editoriali di riviste italiane e internazionali, autore di molteplici pubblicazioni tra monografie, capitoli di libro, articoli su riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al corso Contabilità e bilancio… ”In questo corso s'impara l'arte di costruire i bilanci delle imprese nel rispetto delle norme giuridiche e dei principi contabili. S'impara che costruire un bilancio significa soprattutto saper utilizzare lo spazio discrezionale che norme e principi permettono, al fine di fornire una rappresentazione patrimoniale, finanziaria, reddituale aderente alla realtà d'impresa. Qualunque sia il vostro lo sbocco professionale, la padronanza di queste conoscenze consente di aspirare a posizioni di vertice nelle professioni autonome e nelle aziende”.
Maria Gaia Soana insegna Corporate Banking and Finance, Governance e Gestione del Rischio e Mercati Finanziari Internazionali e Istituzioni. Vanta pubblicazioni nazionali ed internazionali in tema di rischi di credito, sovrano e reputazionale, corporate governance e finanza sostenibile.
Perchè il sassofono e quale legame con il corso Corporate Banking and Finance? Ecco la sua risposta… “ Il sassofono, creato per unire all’espressività degli strumenti ad ancia la potenza di suono degli ottoni, arricchisce sia bande che orchestre sinfoniche. Così Finanza Aziendale e Corporate Banking, nate affinché imprese e intermediari finanziari condividano percorsi di analisi finanziaria e strumenti finanziari comuni e complementari, permettono ad aziende e banche di esprimere al meglio le proprie potenzialità e operare sinergicamente per consentire ai mercati, reali e finanziari, di crescere in modo sostenibile. Studiare tutto questo vi piacerà…ne sono sicura!”.
Claudio Cacciamani, è Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, svolge un intensa attività professionale come consulente di primarie compagnie assicurative italiane e straniere ed è membro di RICS: Royal Institution of Chartered Surveyors…per i curiosi in Rete trovate molto di più!
Ecco come ci introduce al corso di Corporate banking and finance… ”E’ nato prima l’uovo o la gallina? E’ la finanza che serve alle imprese o le imprese che servono alla finanza? In realtà le battaglie si vincono insieme o si perdono da soli. Studiare Finanza Aziendale e Corporate Banking e applicarne correttamente gli insegnamenti significa contribuire alla crescita sana e sostenibile del sistema economico e finanziario, cioè di tutti noi”.
Simone Aiolfi insegna Cross Cultural Marketing ed è Ricercatore in Economia e Gestione delle Imprese. Vanta numerose pubblicazioni internazionali che testimoniano il suo profondo interesse scientifico per il retailing il consumer behaviour e il mobile/digital marketing.
Il corso di Cross Cultural Marketing aiuta a cogliere come diventare globali può essere un affare rischioso se non ti spogli del tuo pensiero etnocentrico. Devi prendere in considerazione la lingua, i valori, la cultura, le credenze religiose e gli equilibri del sistema economico locale.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Pier Danilo Beltrami insegna Diritto Commerciale dal 2010, è’ stato visiting professor all’Università di Bielefeld in Germania, autore di due monografie e numerose pubblicazioni. È membro dei comitati redazionali di due importanti riviste giuridiche ed è of Counsel dello Studio Legale Bonelli Erede di Milano, dove si occupa prevalentemente di insolvency e restructuring.
Così ci introduce al corso… ”Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni e anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Lorenzo Botti, insegna diritto societario italiano ed europeo presso il dipartimento di scienze economiche ed aziendali. Esercita la professione di Avvocato in Parma". Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'ateneo parmense consegue un dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. E’ autore di diversi articoli e monografie in argomento.
Ecco la sua visione del Diritto commerciale e societario italiano ed europeo... "Chi ottiene un diritto non ottiene di violare quello degli altri per mantenere il suo". Il Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni, pari passo con l’incremento della rilevanza dell’economia nelle società moderne. E anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Silvia Scalzini è Ricercatrice di Diritto Commerciale all’Università di Parma, dove insegna Diritto Commerciale e Marketing Law. Ha conseguito il PhD alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e, tra altri incarichi, è stata borsista al Max Planck Institute for Innovation and Competition di Monaco di Baviera, ha insegnato alla Luiss Guido Carli, è affiliata al Cid-Ethics del CNR ed è Segretario dell’Associazione Preite per lo studio del Diritto dell’Impresa. Autrice di pubblicazioni scientifiche in materia di diritto dell’impresa, proprietà intellettuale e concorrenza, partecipa regolarmente come relatrice a convegni e seminari nazionali ed internazionali.
Per lei il Diritto Commerciale e societario italiano e europeo… “ si occupa delle regole che governano l’organizzazione, il funzionamento e l’attività sul mercato delle imprese individuali e collettive. In generale, serve a disciplinare le relazioni economiche che riguardano la produzione e lo scambio di beni e servizi. È una disciplina dinamica che si confronta di continuo con le sfide derivanti dai cambiamenti economici e tecnologici e che mostra interessanti prospettive evolutive nell’attuale contesto dell’economia digitale e in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Link Twitter e Linkedin @Silvia Scalzini
Luigi Mansani si descrive così... “Felice di essere professore e avvocato, ora in un grande studio internazionale, mi sono dedicato soprattutto allo studio dell'impresa, e in particolare dei diritti di proprietà intellettuale, della concorrenza e del commercio. Internet geek dagli albori, ho una vera passione per l'innovazione e la creatività, anche nelle loro espressioni non convenzionali.”
Ecco come ci introduce al Diritto commerciale e societario italiano ed europeo… “Il corso è tradizionalmente vissuto dagli studenti come un coacervo di norme scritte in linguaggio ostico, assimilabili solo grazie a sforzi mnemonici sovrumani, il diritto commerciale può in realtà essere colto come un insieme di vincoli da osservare e opportunità da sfruttare nello svolgimento dell'attività economica, e aprire affascinanti interrogativi sulla ricerca del migliore equilibrio fra autonomia privata e tutela di interessi superiori. Equilibrio reso ancor più instabile da scenari economici mutevoli, innovazione rapida e nuovi valori che si affermano…”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Paola Schwizer è professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari e insegna E-Banking e Risk Management and Value Creation in Banks (in inglese). E’ membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità (EMIS) delle Università di Ferrara e di Parma e Co-Editor della rivista Journal of Management and Governance. Amministratore indipendente di società quotate. E’ autrice di numerose pubblicazioni in materia di regolamentazione e concorrenza nel sistema finanziario; strategie, assetti istituzionali e modelli organizzativi delle banche e dei gruppi bancari; cultura del rischio; corporate e risk governance, controlli interni e compliance nelle banche.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Doriana Cucinelli insegna Economia degli intermediari finanziari. E’ stata visiting professor presso la Bayes Business School di Londra. Vanta pubblicazioni in prestigiosi journal internazionali come il Journal of Financial Stability, Journal of Banking & Finance, British Journal of Management, European Financial Management e Finance Research Letters. È nell’Editorial Board dell’International Journal of Bank Marketing. È Research Fellow presso l'Euro-Mediterranean Economists Association (EMEA).
Ci introduce così al corso di Economia degli intermediari finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Anche lei ha condiviso con i colleghi questa descrizione del corso di Economia degli Intermediari Finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?“.
Maria Cristina Arcuri Insegna Economia degli intermediari finanziari ed è Research fellow presso la SDA Bocconi School of Management. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali, relatrice a convegni nazionali e internazionali e membro di diversi gruppi di ricerca. È Editorial Board member della rivista Economics, Management, and Financial Markets.
Ecco come ci introduce al suo corso... “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Mario Veneziani insegna Economia dei Network Agroalimentari. Ha conseguito il Dottorato ed ha lavorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Vanta pubblicazioni in importanti riviste scientifiche e libri del suo settore disciplinare. E’ membro della Commissione Internazionalizzazione di Dipartimento e del Comitato per l’Etica della Ricerca Non Medica sulla Persona di Ateneo.
Ecco come ci introduce al corso di Economia dei Network Agroalimentari… “Siete interessati a comprendere meglio da “dove viene il cibo che mangiate”, per fare scelte alimentari più consapevoli nella vostra vita e per la sostenibilità dei sistemi di produzione, trasformazione e distribuzione; ovvero come il cibo (“di qualità”) contribuisce a costruire i rapporti economici e sociali tra imprese ed individui? L’Economia dei Network Agroalimentari vi fornirà i primi strumenti per valutare la qualità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della maggior parte del cibo che acquistate periodicamente. Il tutto, insegnato in inglese, nella cornice della specializzazione agroalimentare della Città Unesco per la Gastronomia e della Food Valley".
Gianluca Capone insegna Economia dell’Innovazione. Ha studiato Filosofia all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, e ha ottenuto un PhD in Management all’Università Bocconi. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso: Università di Utrecht, IUSS Pavia, Università di Pisa. I suoi lavori scientifici sono stati pubblicati su Research Policy, Industrial and Corporate Change, Strategy Science.
Ecco come vede il suo corso di Economia dell’Innovazione… “Cosa c’entrano le prugne con la Apple? E i missili con la gastroenterologia? La Tesla sarà l’auto del futuro? Se sei curioso di conoscere la risposta a queste domande, se la tecnologia è la tua ragione di vita o il tuo tallone d’Achille, scegli il corso di Economia dell’Innovazione. Utilizzando concetti e strumenti dell’Economia e del Management, studieremo dove nasce, quali forme prende e come si diffonde l’innovazione, e come cambia nel tempo, nello spazio e tra diversi settori industriali, per capire come affrontare al meglio le sfide del mondo di oggi in continua trasformazione”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ”Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Economia della Globalizzazione... “Che cos’è un’impresa multinazionale? Perché l’opinione pubblica è così spesso divisa tra apprezzamenti e critiche a questa tipologia di impresa? Il secondo modulo del corso di Economia della Globalizzazione si propone di rispondere a queste e altre domande studiando le teorie economiche che spiegano tanto l’esistenza quanto gli effetti delle imprese multinazionali su processi innovazioni e occupazione. Studiando questa materia vi doterete degli strumenti indispensabili per comprendere il ruolo di questi colossi imprenditoriali nell’economia globale".
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di Economia delle aziende pubbliche… “Il management pubblico e sanitario è il core della ricerca. La volontà di comprendere le condizioni per il miglioramento dell’economicità degli enti pubblici determina i temi di ricerca e i contenuti degli insegnamenti nel corso di laurea e nei master post-universitari. L’ aziende pubblica deve perseguire qualità nei servizi e l’efficienza nell’uso delle risorse .Diffondere metodi per il cambiamento è quindi il focus della didattica così che gli studenti acquisiscano strumenti per diventare soggetti capaci di generare un orientamento all'innovazione e alla trasformazione della pubblica amministrazione”.
Maria Cecilia Mancini insegna Economia delle filiere agroalimentari e svolge attività di ricerca sul tema della sostenibilità delle filiere agroalimentari. I suoi paper sono di rilievo internazionale, basti mettere il suo nome in Google Scholar.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso di Economia delle filiere agroalimentari... “Il mangiatore industriale infatti non sa che mangiare è un atto agricolo, non conosce più né immagina i collegamenti che esistono fra l’atto di mangiare e la terra ed è perciò necessariamente passivo e acritico, in parole povere, una vittima. Quando il cibo […] non è più legato all’agricoltura e alla terra, si soffre di un’amnesia culturale pericolosa e fuorviante (Wendell Berry)”. Le filiere agro alimentari si riferiscono ad un sistema vasto e complesso che comprende realtà differenziate ed in veloce evoluzione. Le conoscenze acquisite durante il corso permetteranno di analizzare le dinamiche ed i problemi dell’attuale sistema agroalimentare che si confronta con una crescente pressione competitiva in un contesto di globalizzazione dei mercati”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Come vede l’Economia e Gestione delle Imprese?... “Questa insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa…”.
Edoardo Sabbadin si laurea in Bocconi a Milano dove ha svolto attività di ricerca e docenza dal 1982 al 2000. È professore associato di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Parma dal 2000, dove dal 2013 insegna anche Fashion and Design Marketing. Ha insegnato anche all’Università della Svizzera Italiana di Lugano, all’Università di Varese e di Trento. È autore di 10 libri e più di 100 articoli.
Ecco la sua visione del corso di Economia e Gestione delle Imprese… “L’Economia e Gestione delle Imprese insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa”.
Davide Pellegrini insegna Economia e Gestione delle Imprese e Channel Metrics. Ha insegnato come visiting professor a Nancy, Sevilla, Valencia e Kobe. Nel 2015 fonda lo spin off Ubiq Lab che lancia il primo programma di cash back in Italia. Oltre alla pubblicazioni ha sviluppato brevetti e software nell’area della mobile gamification e dell’e-learning. Oggi dirige il Master in Retail & Brand Management patrocinato da Gs1 Italy.
Ecco come di introduce al corso di Economia e gestione delle Imprese… “Se fosse una disciplina sportiva l’Economia e Gestione di Imprese ricorderebbe il Decathlon. Al suo interno ritroviamo fondamenti logici e strumenti interdisciplinari che ci obbligano a guardare l’impresa dall’alto, tenendo uno sguardo a 360 gradi sulle diverse funzioni aziendali. Mantenere la visione strategica sulle industry di riferimento aiuta il manager a governare l’equilibrio tra le diverse fonti del valore. Per questo vi consiglio di affrontare con passione questa materia che arricchirà sicuramente le vostre conoscenze gettando le basi per il vostro successo nel mondo del lavoro”.
Alessandro Arrighetti è Presidente di SIEPI Società Italiana di Economia e Politica industriale. È stato Direttore del Centro Universitario per la Cooperazione internazionale (Università of Parma). E’ membro del Comitato editoriale di: Economia e Politica Industriale; Sviluppo Locale; L’Industria. Ha numerosi pubblicazioni relative alla dinamica industriale, al cambiamento tecnologico e organizzativo nelle imprese manifatturiere e all’imprenditoria migrante.
Nel terzo anno CLEA insegna Economia Industriale. Il corso è finalizzato allo studio della natura e del comportamento delle imprese, delle modalità di interazione che esse stabiliscono nei mercati e dell’influenza che le istituzioni esercitano sulle loro condotte. I principali temi sviluppati sono: la struttura di mercato; la concorrenza monopolistica; la differenziazione di prodotto; il comportamento strategico; l’integrazione verticale; l’asimmetria informativa; l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche: regolamentazione e concorrenza.
Franco Mosconi insegna da vent’anni all’Università di Parma – ove è titolare della Cattedra Jean Monnet - dopo aver lavorato all’Università di Bologna, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Roma), alla Commissione Europea (Bruxelles). Nel 2013 cura l’edizione italiana del manuale utilizzato per questo corso: “Organizzazione industriale” di D. W. Carlton e J. M. Perloff, edito da McGraw-Hill.
La sua visione del corso di Economia Industriale Internazionale è così riassunta... “è una materia del II^ anno per una ragione semplice: è il naturale sviluppo di ciò che gli studenti hanno appreso durante il I^ anno in quella fondamentale parte del corso di Microeconomia che ha a che fare con le “forme (o strutture) di mercato”: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica, oligopolio. Certo, alcune di queste strutture hanno un significato soprattutto teorico, ma altre ci portano dritti al cuore delle dinamiche economiche contemporanee. Ci domanderemo: perché in alcuni mercati prevalgono le grandi imprese e le multinazionali, mentre in altri giocano un ruolo vitale le piccole e le medie? E perché investire in ricerca scientifica, innovazione tecnologica e formazione del capitale umano rappresenta, oggi più di ieri, la condotta principale delle imprese che, un po’ dappertutto nel mondo, hanno successo? E’ a queste domande che cercheremo di offrire una risposta”.
Giovanni Ceccarelli insegna Global History e Modern Retail Development presso l’Università di Parma. Sperimenta la globalizzazione anche nelle sue attività di lavoro e ricerca: Princeton University (USA), University of Exeter (GB), Ecole des Haute Etudes di Parigi (Francia). Attualmente partecipa a due grossi progetti internazionali sulla storia del rischio. Il suo ultimo libro, uscito per Brill è: Risky Markets. Marine Insurance in Renaissance Florence.
Ecco come ci introduce al corso di Global History… “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Stefano Magagnoli insegna Global History ed Economic History of Europe and European Food. È stato visiting professor nelle seguenti università: Sorbonne (Parigi), Montaigne (Bordeaux) e Chengdu (Cina). Vanta pubblicazioni sia nazionali che internazionali. Ha ricoperto numerosi incarichi accademici e attualmente è membro del Senato Accademico.
Gli abbiamo chiesto di introdurci al corso di Global History e con i colleghi ha condiviso questa descrizione : “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Gian Luca Podestà si laurea in Storia moderna all’Università di Genova e consegue un Master in Business Administration e il Dottorato di ricerca in Storia economica e sociale presso l’Università Bocconi di Milano. Insegna Global History e Finanza globale e geopolitica. I suoi temi di ricerca sono moneta e finanza in età moderna e contemporanea; economia, cultura e società nelle colonie italiane; l’industria pubblica nel XX secolo.
Con i colleghi ha condiviso questa descrizione del corso di Global History… ”Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. E’ un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto!”.
Alberto Grandi , professore associato di Storia Economica è il Presidente del CLEM. Si occupa di sviluppo locale, corporazioni medioevali e storia dell’alimentazione. Alcuni suoi saggi hanno fatto discutere perché smontavano il mito della cucina italiana, ma per il resto ha pubblicato una cinquantina di saggi e monografie in Italia e all’estero.
Ecco un suo attacco per descrivere il corso di Storia dell’Integrazione Europea... “E’ tutta colpa dell’Europa!” oppure “Per fortuna che siamo in Europa!”. Quante volte sentiamo queste frasi che, di volta in volta, attribuiscono la responsabilità di quasi tutti i problemi del mondo all’Unione Europea o, al contrario, ne esaltano il ruolo di garanzia per le nostre economie e per i nostri valori? Non solo l’uomo della strada, ma anche i politici spesso oscillano tra questi due estremi. Normalmente si è portati a credere che questo modo di pensare sia legato all’evoluzione recente delle istituzioni europee, ma non è così; fin dal medioevo le ragioni dello stare insieme hanno dovuto fare i conti con le altrettanto forti spinte nazionalistiche e localistiche. Storia dell’Integrazione Europea ripercorre le tappe di questa lunga a tormentata vicenda dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente fino ai giorni nostri. Spiegheremo i fatti economici, politici e militari che hanno condizionato un cammino che a volte è sembrato interrompersi definitivamente e in altre è sembrato vicinissimo dal compiersi una volta per tutte. Ma oltre a questo, cercheremo anche di analizzare il pensiero di politici e filosofi che si sono interrogati su cosa significhi essere europei all’epoca di Carlo Magno come oggi “.
Erica Adamo insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo. Tra i suoi temi di studio l’interpretazione del diritto, la protezione del consumatore-utente, la responsabilità degli hosting provider, la tutela del minore in rete, etc...
Nella sua visione il Diritto privato italiano ed europeo è una materia equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. Lo studio, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica che privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), che dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie).
Emanuela Maio insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo, pubblica in materia di diritto dello sport, privacy, smart contract e AI. È divisa tra il nord e il sud, ma il suo cuore è europeo, ha trascorso (e trascorre ) periodi di ricerca scientifica in Germania, dove la prima volta, dopo mesi, ha capito che forse era meglio ordinare una Flammkuchen invece di una pizza. La sua missione è che gli studenti diventino followers del Diritto Privato, non le bastano però dei semplici like, perchè "i giovani non sono solo vasi da riempire, ma fiaccole da accendere (cit. Plutarco)".
Ecco come ci introduce la corso di Istituzioni di diritto privato italiano ed europeo… “lo studio oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Antonio Giovati insegna Istituzioni di Diritto Privato Italiano ed Europeo. Esercita, con continuità, la professione di avvocato in Parma, ove è iscritto all’Albo quale legale abilitato all’esercizio avanti alle Corti Superiori. È membro del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (I.A.P.), del quale attualmente ricopre la carica di Vice-Presidente.
Condivide con i colleghi la stessa visione del corso di Istituzioni di diritto privato italiano e europeo… ”Una disciplina equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. La materia comporta infatti lo studio dei principi e delle regole fondamentali della disciplina giuridica di tutti i principali settori del diritto, molti dei quali sono poi oggetto di approfondimenti in insegnamenti specialistici, quali, solo per esemplificare, il diritto costituzionale, il diritto commerciale, il diritto del lavoro, ecc. Lo studio quindi, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Paolo Andrei, dal novembre 2017 è il Rettore dell’Università degli Studi di Parma. Nel corso di oltre trent’anni di vita accademica ha svolto attività di ricerca e insegnamento anche presso altri Atenei ed è stato Presidente dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale nel triennio 2015-2017. È autore di numerose pubblicazioni e membro di diverse associazioni scientifiche italiane e internazionali. Dal 2013 al 2017 è stato, inoltre, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.
Nel biennio del CLEM insegna Economia Aziendale …” Studiare Economia Aziendale significa voler comprendere i fini che stanno alla base dell’esistenza delle aziende, le logiche del loro funzionamento, gli strumenti che permettono di governarle e di gestirle efficacemente nell’interesse di tutti coloro che in esse operano e nel rispetto dell’ambiente - economico, sociale e naturale – in cui sono innestate”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci descrive il corsi di Istituzioni di Economia Aziendale… ”Le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Gli abbiamo chiesto di introdurre il corso di Istituzioni di Economia Aziendale… ”le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso... “L’Economia aziendale studia le aziende, definite “ordine economico degli istituti”; riguarda quindi tutto ciò che ha a che fare con gli aspetti economici della nostra vita, nelle sue multiformi e variegate espressioni. Studiare economia aziendale, quindi, ci porta ad approfondire logiche e dinamiche di un mondo molto più ampio di quello che normalmente immaginiamo quando le aziende, a partire dalla finalità prima che motiva la costituzione di una azienda che non riguarda il profitto (che è uno strumento) ma la soddisfazione di un bisogno degli individui (che è la vera finalità). Le aziende, quindi sono un fenomeno non solo economico ma prima di tutto sociale, perché riguarda le persone, nonché l’ambiente in cui queste vivono rendendone imprescindibile l’osservazione in una prospettiva di sostenibilità”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ” Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Marco magnani insegna Macroeconomia. E’ stato professore a contratto presso il Morrisey College of Arts and Sciences del Boston College, e visting scholar presso il Dipartimento di Economia di Boston University. Vanta diverse pubblicazioni su riviste internazionali ed è membro del Presidio di Qualità del Dipartimento.
Ironicamente ci introduce al corso di Macroeconomia con questa battuta "Marco Magnani ha una moglie, due figli preadolescenti ed un gatto. Siccome nessuno in famiglia lo ascolta, insegna Macroeconomia agli studenti". Ma ecco la sua visione di questa disciplina: “ La Macroeconomia è il GPS di molte delle nostre scelte. La sua prospettiva sopraelevata, “satellitare” appunto, ci fornisce indicazioni per provare a capire quale sarà l’impatto di eventi che avvengono molto al di fuori della nostra quotidianità. Ad esempio, ci può chiarire perché, oggi, il taglio delle tasse deciso dal governo ci consenta di consumare di più, ma possa rendere più costoso accendere un mutuo in banca, e perché, domani, potremmo osservare un incremento nei prezzi dei beni che desideriamo acquistare. Rendendo palesi le connessioni tra le variabili che caratterizzano un sistema economico, ovvero i livelli del prodotto e del reddito, la disoccupazione, i prezzi ed i tassi d’interesse, la Macroeconomia permette di comprendere gli effetti delle crisi e degli shock economici, di interpretare le scelte delle autorità di politica economica in risposta ad essi, ed infine di anticipare le ricadute di questi eventi sulle nostre vite.”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Istituzioni di Macroeconomia… “Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse...troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia”.
Pietro Battiston insegna Istituzioni di Macroeconomia. Con una formazione matematica e un dottorato in Economia Politica conseguito all'Università di Milano-Bicocca, si occupa di reti economiche e di economia comportamentale. È appassionato di musica e software libero.
Ecco come ci introduce il suo corso… "Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la Macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse... troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia".
Jacopo Canello insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ stato docente presso l’Università del Nord Carolina a Charlotte, negli Stati Uniti, e presso l’Università di Groningen nei Paesi Bassi. Si interessa prevalentemente di economia regionale e di catene globali del valore.
Ci introduce così al corso di Istituzioni di Microeconomia… ”Vi siete mai chiesti perchè il vino costa di più al ristorante che al supermercato? O perchè Facebook è gratis? Queste ed altre domande trovano una loro risposta nella teoria microeconomica della domanda e dell’offerta. I concetti di domanda e offerta rappresentano uno dei focus principali del corso Istituzioni di Microeconomia. Le tecniche analitiche presentate in questo corso possono, tra le altre cose, essere utilizzate per capire come gli attori economici si comportano quando operano in un mondo globalizzato”.
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Istituzioni di Microeconomia… “Come fanno i consumatori a scegliere quanti beni acquistare in un dato mercato? Quali sono le condizioni che consentono alle imprese di massimizzare il profitto in contesti concorrenziali molto differenti? La microeconomia risponde a queste e altre domande studiando come imprese, consumatori e lavoratori prendono decisioni in modo razionale, e come tali decisioni interagiscono e si combinano all’intero dei mercati. Studiando questa materia vi immergerete per la prima volta nell’analisi rigorosa del sistema economico, scoprendo che alle volte la teoria può illuminare aspetti cui non avevate mai pensato”.
Andrea Lasagni_ insegna Istituzioni di Microeconomia. Grazie alle sue attività di ricerca vanta diverse pubblicazioni sul tema della crescita delle imprese e sull'imprenditorialità degli immigrati. Per l’Università di Parma ha ricoperto il ruolo di delegato del Rettore per l’e-learning ed è attualmente coordinatore del Presidio per l’Assicurazione della Qualità del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Come vede il suo ’insegnamento ? “Ogni tanto mi capita di sentire “La Microeconomia utilizza modelli astratti, lontani dal mondo reale”. Credo agli studenti si possa dire che i modelli economici sono molto simili alle favole. Ci sono personaggi e luoghi “di fantasia”, la storia è molto semplice e poco realistica. Tuttavia, la chiarezza dei risultati (come per la “morale” della fiaba di Cappuccetto Rosso) ci permette di capire meglio il mondo reale, sviluppando un senso critico per i fatti dell’economia…”.
Chiara Panari è docente di Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni in diversi corsi dell’Ateneo e coordina la Commissione Placement del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la qualità della vita lavorativa, la leadership e il funzionamento dei work team.
Le abbiamo chiesto di descriverci il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management…”Quando si entra in un’organizzazione, ricoprire un ruolo non vuole dire solo svolgere attività legate ad un ambito o ad un settore specifico in linea con il percorso formativo ma significa anche inserirsi in una realtà aziendale con una specifica “cultura”, far parte di gruppi di lavoro, entrare in processi decisionali in cui è richiesta efficacia ed efficienza. Il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management ha l’obiettivo di far prendere consapevolezza su questi aspetti che descrivono il comportamento di individui e gruppi nelle organizzazioni, per proiettarsi nel mercato del lavoro e nei ruoli manageriali a cui si potrà essere chiamati nel proprio percorso professionale”.
Francesco Fallucchi insegna il secondo modulo di Macroeconomia Avanzata. E’ stato visiting presso la University of Queensland e la New York University at Abu Dhabi. Ha pubblicato 13 articoli in riviste scientifiche internazionali e si occupa di temi legati alla behavioural economics.
Gli abbiamo chiesto di descriverci il corso di Macroeconomia Avanzata…“Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Macroeconomia Avanzata… “Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Marco Ieva insegna CRM and Customer Analytics nonché Marketing dei Servizi nel corso di Laurea triennale in Economia e Management. Ha tenuto corsi e seminari in ambito CRM e Digital presso università estere in Germania, Irlanda e Spagna e collabora attivamente nella Commissione Placement di Dipartimento e vvolge ricerca sui temi del loyalty management, customer experience e innovazione, anche nell'ambito dell'Osservatorio Fedeltà UniPR.
Per lui... “ il marketing dei servizi è una preziosa guida per gestire l’esperienza complessiva del cliente nell’affascinante mondo dei servizi. Turismo, vendita al dettaglio, trasporti, servizi finanziari e telefonici e ristorazione sono alcuni dei settori che studieremo per capire come il marketing può disegnare e ridisegnare i servizi offerti tenendo conto delle aspettative e preferenze dei clienti, delle fluttuazioni della domanda, delle nuove tecnologie e delle sfide competitive. Siete pronti ad iniziare questo viaggio insieme?”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Nella sua visione del Marketing dei servizi… ” I servizi sono atti, processi, performance. Non si possono toccare, vedere e percepire come i beni. Non si possono restituire o rivendere. Per i clienti non è facile capirne i benefici. Per le imprese non è facile idearli, gestirli e comunicarli. Il marketing dei servizi insegna ad affrontare queste problematiche. È una guida preziosa per perseguire la soddisfazione del cliente, non solo per le imprese di servizi, ma anche per le imprese attive in contesti settoriali di matrice manifatturiera dove i servizi sono sempre più parte integrante dell’offerta, con un forte potenziale di differenziazione…”.
Beatrice Luceri insegna anche Consumer Behaviour Analysis, vanta numerose pubblicazioni su primarie riviste internazionali ed è coordinatrice del corso di Dottorato in Economia e Management dell'Innovazione e della Sostenibilità (EMIS). È coautrice (con Ilan Alon, Eugene D. Jaffe, Christiane Prange e Donata Vianelli) del libro di testo "Marketing internazionale. Strategie, principi e applicazioni".
Nel descriverci il suo corso di Marketing internazionale ci pone alcune domande….”La globalizzazione è morta o si è solo presa un brutto raffreddore? Andiamo verso un mondo di influenze regionali chiuse o i vantaggi dell’internazionalizzazione finiranno comunque per prevalere? Quali leve ha a disposizione un'impresa che cerca di espandersi nei mercati esteri? Quali trappole deve saper evitare a tutti i costi? Il corso di marketing internazionale compie un excursus a 360° sul commercio mondiale, offre differenti chiavi di lettura e ha l’ambizione di porre le domande giuste…”.
Maria Grazia Cardinali insegna Marketing Management e Shopper Marketing. E’ referente del curriculum in Economia e Marketing nell’ambito del corso di laurea in Economia e Management. La sua attività di ricerca è dedicata ad approfondire tematiche di frontiera sull’innovazione nel retail e sulle nuove frontiere dello shopper marketing, come testimoniano le sue più recenti pubblicazioni internazionali. Per lei il marketing non è semplicemente una funzione aziendale o un insieme di strumenti operativi finalizzati a creare bisogni inesistenti.
In merito al suo corso di Marketing Management afferma... "Il Marketing influenza la vita di tutti. Ciascuno di noi è consumatore, compie quotidianamente delle scelte e attraverso l’atto del consumo comunica a sé stesso e agli altri la propria identità. Ogni giorno siamo coinvolti in decisioni di marketing. Il marketing è infatti quella disciplina che si occupa di individuare i bisogni e i desideri del consumatore al fine di trasformarli in prodotti e servizi.
L’insegnamento di Marketing Management vi consentirà di percorrere tutte le fasi alla base dello sviluppo di nuovi concetti di prodotto/servizio, dalla generazione delle idee allo sviluppo e lancio sul mercato. Un percorso affascinante che vi aiuterà a comprendere gli strumenti concettuali e i metodi per sviluppare brand di successo e creare valore. Scopriremo l’importanza di adottare un approccio interdisciplinare e di integrare conoscenze, approcci e metodologie elaborate da altre scienze e discipline. Conoscere il marketing è quindi indispensabile per interpretare gli obiettivi di crescita e di redditività delle imprese".
Annamaria Olivieri, insegna Matematica finanziaria (CLEM, CLED, CLEA) e Insurance actuarial management (FRIM). Svolge la sua attività di ricerca nel settore delle scienze attuariali per i benefici life contingent. Ha avuto importanti ruoli istituzionali nel Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ed è stata "Professorial Visiting Fellow" all ‘Australian School of Business, University of New South Wales, Sydney, ed Associate Investigator del CEPAR (ARC Centre of Excellence in Population Ageing Research), University of New SouthWales, Sydney.
Ecco una abstract da una breve descrizione del corso di Matematica finanziaria condivisa con i colleghi... "Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…".
Gino Favero Dopo la laurea e il dottorato di ricerca (entrambi in Matematica a Padova) e qualche peregrinazione in alcuni atenei e in diversi corsi di laurea, nel 2008 ha traslocato professionalmente a Parma, dove pensa che continuerà a lavorare a lungo marito devoto, padre tenace, matematico entusiasta, musicista dilettante, democratico sincero, economista adottivo, amministratore comunale, pendolare di lungo corso: vive nei ritagli di tempo.
Ecco la sua visione della Matematica Finanziaria che insegna nel curriculum CLAM e CLEI: ”Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…”.
Il corso di Matematica generale si propone di fornire gli strumenti di base per leggere correttamente gli elementi quantitativi con cui uno studente, futuro laureato in Economia, avrà necessariamente a che fare, qualunque strada intraprenderà. Per questo, a ogni nozione di teoria sono affiancate applicazioni economiche di tutti i tipi. Per questo si ricomincia praticamente da zero (l'obiezione: "Io di matematica non ho mai capito niente" questa volta non vale). Per questo il corso è nel primo semestre del primo anno. Per questo, oltre alle nozioni tradizionali, il corso cerca di stimolare lo spirito critico nella discussione di diversi modelli. Per alcuni la matematica è bellissima; per tutti, però, può essere sicuramente molto utile.”
Il corso:
Per le lettere O-Z è tenuto da Paola Modesti
Per le lettere A-D è tenuto da Gaetano Pugliese
Per le lettere E-N è tenuto da Erindi Allaj
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Erindi Allaj ha svolto per diversi anni attività di ricerca e d’insegnamento all’estero ed in Italia, collaborando con Atenei internazionali. Vanta diverse pubblicazioni di rilievo scientifico.
Il suo insegnamento, Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari, parte dall’evidenza che grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scopre dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali.
Luca Fornaciari insegna Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda, è dottore commercialista in Reggio Emilia ed è componente dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA e dell'European Accounting Association - EAA. E' autore di numerose pubblicazioni in tema di valutazioni di bilancio, controllo di gestione, Earnings Management e fiscalità delle imprese.
Così descrive il suo corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda… “con Metodologie e determinazioni quantitative d'aziende impariamo a fare gli esami del sangue alle imprese e come si sviluppano le operazioni straordinarie di aggregazione aziendale. Il corso è suddiviso in due parti. Nella prima sono trattate le logiche di riclassificazione degli schemi di bilancio e quelle relative alla costruzione e alla lettura degli indicatori di performance. Nella seconda invece, si approfondiscono le norme e le problematiche contabili e fiscali delle varie operazioni straordinarie come la fusione, la scissione e il conferimento d'azienda. Il corso offre le basi teoriche ed operative per intraprendere la professione del consulente aziendale”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Per introdurre i contenuti del corso di Programmazione e Controllo anche lui sposa la metafora della collega Balluchi... ” I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco un sua metafora per introdurre l’ abstract del corso Programmazione e Controllo… ”I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Ecco una sua breve descrizione del corso Responsabilità sociale delle imprese... “Il ruolo sociale rivestito dalle aziende si fonda nel fine per cui queste sono costituite: il soddisfacimento dei bisogni umani e il benessere degli individui. La dimensione sociale, intesa proprio riferita alla centralità della persona, è quindi elemento imprescindibile del governo aziendale. Per questo la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), intesa come integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali nella gestione aziendale, studia gli elementi teorici e le soluzioni applicative per favorire la definizione di strategie in grado di contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti e interessati all’attività svolta, in una prospettiva ampia che abbraccia gli aspetti economico finanziari e i riflessi ambientali, sociali e di sostenibilità che dall’attività stessa derivano”.
Alice Medioli insegna Responsabilità Sociale delle Imprese. Vanta pubblicazioni nazionali e internazionali sui temi dell'Accounting e della Corporate Governance ed è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Sul corso Responsabilità Sociale delle Imprese le abbiamo chiesto una battuta... "un Must Have! I contenuti del Corso obbligano alla riflessione sulle responsabilità aziendali a tutto tondo, orientando quindi i comportamenti di chi governa le imprese all'assunzione di decisioni che non siano solo indirizzate all'obiettivo economico/finanziario ma anche al perseguimento di finalità sociali. Creazione di valore con una visione d'insieme, governando tutte le variabili in gioco, esterne e interne, nel tentativo di raggiungere un equilibrio tra le diverse leve competitive".
Gino Gandolfi, è professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ Affiliate Professor presso SDA Bocconi School of Management dove ha conseguito numerosi premi per l’attività di docenza, progettazione e coordinamento di corsi di formazione manageriale. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali. Ha ricoperto il ruolo di perito in diversi procedimenti per alcuni Tribunali italiani. Ricopre ed ha ricoperto il ruolo di Presidente, consigliere di amministrazione e sindaco presso importanti società di capitali e Fondazioni.
Ecco come ci introduce al corso di Scelta e gestione degli investimenti finanziari… “L’insegnamento, nella prima parte, si propone di esaminare i principi che devono governare le scelte di singoli investimenti da parte di un investitore, i relativi criteri di valutazione e le tecniche operative. L’analisi viene sviluppata sia per il comparto dei titoli obbligazionari, sia per i titoli azionari, sia per gli strumenti derivati. Nella seconda parte, infine, l’insegnamento si pone l'obiettivo di esaminare i principi che devono governare le scelte di composizione e di gestione di portafogli finanziari”.
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di sistemi informativi per il management… "a prima vista qualcuno si può chiedere perché questa materia. Gli enti pubblici non sono solo politica! Al management pubblico è affidata la capacità di costruire organizzazioni efficienti e qualitative! Economia delle aziende pubbliche approfondisce come si prendono le decisioni negli enti pubblici, come si misurano i risultati e come si organizzano le attività in questi enti. Il management pubblico professionale ha una grande responsabilità anche sociale. Comprendere come funziona una amministrazione pubblica è la base per cambiare. Ragazzi a voi la sfida del cambiamento”.
Aldo Corbellini insegna Statistica e Metodi Statistici per le Decisioni. E’ membro della Robust Statistics Academy dell'Università di Parma e coautore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Fa parte del team di sviluppatori del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora con il Joint Research Centre della Commissione Europea. I temi di ricerca principali sono la regressione (bayesiana) robusta, outlier detection nei modelli lineari generalizzati e nei modelli multilevel.
Ecco la sua visione del corso di Statistica… “la statistica rappresenta un potente e sofisticato sistema di lettura della realtà e della vita che svolge un ruolo fondamentale nella comprensione scientifica del mondo. È alla portata di chi ha la pazienza e la lungimiranza di considerarla uno strumento culturale e tecnico che sarà per sempre a disposizione di tutti coloro che sono impegnati nelle aziende, nelle professioni, nello studio, nell’insegnamento, in qualunque lavoro. Nell’era in cui l’analisi dei “big data” diventa disciplina fondamentale dell’economia, della finanza e della vita politica e sociale, la statistica può essere annoverata tra le principali discipline trasversali ed unificanti”.
Maria Adele Milioli è professore associato, insegna Statistica e Metodi statistici per l’azienda. Vanta pubblicazioni didattiche e scientifiche soprattutto nell’ambito dell’applicazione di tecniche di data mining e analisi multivariata nella customer satisfaction e nella valutazione della qualità dei servizi. Ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio unificato dei Corsi di laurea di Economia e di Vicepresidente dei Corsi di laurea di Economia e Management e di Amministrazione e Direzione Aziendale. E’ membro della Robust Statistics Academy dell’ Università di Parma.
Anche a Lei abbiamo chiesto il suo punto di vista sulla materia che insegna... "se la Statistica fosse una forma letteraria, sarebbe la poesia. Come la poesia riesce a rivelare realtà che sono insondabili a prima vista, la statistica riesce a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. A volte, si esprime con il candore e la trasparenza delle strofe di Pascoli, a volte è ermetica, di sapore filosofico come nelle raccolte di Montale, ma mai banale. Quando finalmente ne cogliamo il significato, arriva un momento eureka(!) che ci apre gli occhi su una realtà prima oscura o quantomeno opaca. E, infine, proviamo il piacere di sentire in bocca il gusto della scienza”.
Gianluca Morelli è docente di Statistica presso l’Università di Parma. È membro del Centro di Ricerca Interdipartimentale di Statistica Robusta - Ro.S.A., membro del team di sviluppo del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora da oltre 10 anni con il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco la sua visione della Statistica… “La statistica è dappertutto: strumento trasversale al servizio di tutte le altre scienze, questa disciplina è un metodo che permette di cogliere e interpretare dati, prevedere e proporre soluzioni a moltissimi fenomeni, dai più semplici ai più complessi. Obiettivo: prendere decisioni razionali e consapevoli. Sviluppare conoscenza e passione per questa materia - tra l’altro ampiamente applicata in ambiti quali economia, finanza e marketing - è come allenate il corpo ad una perfetta coordinazione, dote fondamentale che consente di praticare con facilità ogni sport”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la sua descrizione condivisa con i colleghi del corso di Statistica per la digital economy... “ Nel mondo digitale tutto sta cambiando a gran velocità e anche il business sta seguendo questo ritmo modificando il modo di competere sul mercato. Essere al passo con la tecnologia più avanzata per rispondere alle esigenze lavorative di oggi diventa un’esigenza sempre più imprescindibile. I progressi tecnologici nell’analisi dei dati stanno creando nuove opportunità e il digital è un terreno ideale per l’analisi del dato”.
Fraser Harris Bresnahan graduated from Harvard. He has been teaching English in Italy for over ten years. Previously, he worked as a film director, toured with world-renowned performance artist, Laurie Anderson, worked with Eleanor Bergstein, the writer of "Dirty Dancing", and ran a mobile food delivery program for the homeless in New York City for a decade.
How does he describe the course of Business English?... "I believe that we learn a language because we need to express something important about ourselves. By talking about the real life things that students care about, they learn a lot more than if they sat down to do grammar exercises from a book. So we talk about the events of the day to keep up with the business world (and the non-business world too). I think I learn as much from my students as they learn from me."
Lois Clegg is from the East Midlands of England and went to university in London. She has taught English in Via Kennedy and at various faculties, departments and centres at Parma University since 1985.
In her vision the goal of Advanced Business English is the following… “Language skills are essential for studying and for finding a job but most importantly, they help people communicate with others from different backgrounds. My course focuses on English for the world of business and economics and I hope it will help students find their place in the world as well as gain useful qualification”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Analisi dei dati per il Marketing… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Salvatore Curatolo si è formato presso la gloriosa scuola di Modena degli anni ’80 (Brusco, Ginzburg, Lippi, Vianello e tanti altri maestri) e poi al Dottorato di ricerca di Ancona. I suoi più recenti interessi di ricerca sono: i modelli di simulazione multi-agente, con i quali studiare la complessità di interazione di agenti eterogenei al di là di quanto consentito dalla teoria dei giochi e l’economia industriale applicata. Ha progettato, insieme agli studiosi del centro studi MECS di Modena, un modello previsionale (il Cubo), che consente alle imprese di valutare i risultati futuri delle strategie commerciali e di confrontarli con possibili scelte strategiche alternative. A tempo perso suona il saxofono, scrive poesie e, quando può, passeggia fra i boschi d’alta montagna.
Ecco la sua visione del corso di Analisi dei settori industriali... “Il corso coinvolge stuoli di studenti in analisi quantitative che hanno lo scopo di applicare la teoria economica dei modelli da manuale e l’analisi di bilancio alle realtà operative e strategiche delle imprese dei settori industriali. Questo approccio è molto apprezzato dagli studenti, perché rende monopoli, oligopoli, schiere concorrenziali e fallimenti del mercato un po’ meno astratti (e noiosi) e più vicini alla realtà dell’oceano di informazioni quantitative in cui le imprese nuotano ogni giorno”.
Silvia Bellini è appassionata dello studio dei comportamenti umani sia nella prospettiva individuale che di filiera: da qui nascono gli insegnamenti di Consumer Behaviour (CLEM) e di Channel Management (TRADE). Convinta del valore della multidisciplinarietà, negli ultimi anni sta esplorando nuove frontiere di ricerca a cavallo tra marketing, retail, nuove tecnologie, economia comportamentale e neuroscienze. A questi temi sono dedicate le pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al suo corso di Consumer Behaviour... “Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non un fatto. Tutto ciò che vediamo è un punto di vista, non la verità”. Così citava Marco Aurelio, imperatore, filosofo e scrittore romano (121-180). Ma come nasce una “opinione”? Come si formano le convinzioni? Come si spiegano gli atteggiamenti? Ma soprattutto, perché a volte ci capita di prendere delle decisioni “di pancia”? E come tutto questo incide sulle decisioni economiche e strategie d’impresa? Il corso di Consumer Behaviour vi consentirà di trovare (alcune) risposte facendovi entrare nell’affascinante scatola nera che si nasconde dietro al comportamento umano. Questa conoscenza vi aiuterà ad essere individui più consapevoli e meno manipolabili. Ma attenzione a farne buon uso☺!".
Tatiana Mazza è membro del comitato editoriale di alcune importanti riviste internazionali e di commissioni per la valutazione della qualità delle università. Insegna Principi contabili internazionali e Analisi di Bilancio in corsi di laurea magistrali. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito di revisione aziendale, controlli interni e bilancio. Recentemente ha pubblicato contributi in tema di qualità della revisione contabile, politiche di bilancio nei gruppi aziendali, corporate governance, codici etici aziendali.
Ecco una sua battuta su Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo".
Pier Luigi Marchini, insegna Contabilità e Bilancio. Vanta pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali sui temi di financial accounting, corporate governance e sustainability. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Centro Studi UNGDCEC.
Ecco il suo punto di vista su Contabilità e Bilancio... “Life is like accounting. Everything must be balanced”. Quale miglior frase per comprendere l’importanza dell’insegnamento di Contabilità e Bilancio? Più che un insegnamento … una scuola di vita! E se immaginate che la contabilità sia noiosa, vi sbagliate! Innanzitutto … perché in Italia sono presenti più di un milione di società di capitali in cui potrete cimentarvi a predisporre la contabilità e il bilancio di esercizio! Ed in secondo luogo perché vi apre opportunità sconfinate in diversi ambiti, che si basano sulla contabilità e sul bilancio: la predisposizione dei budget, la costruzione di business plan (per imprese o start-up) l’attività di auditing e controllo. Insomma…studierete ma al contempo…vi divertirete! “.
Veronica Tibiletti insegna Contabilità e Bilancio. E’ Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Amministrazione e Direzione aziendale. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito della corporate governance e della sostenibilità. Ha pubblicato diversi contributi in ambito di bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, governance e sostenibilità.
Ecco una sua battuta condivisa con i colleghi sul corso di Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo. Conoscere e studiare il bilancio è sicuramente un investimento a lungo termine, che permette di diventare una figura fondamentale all’interno della vita aziendale: chi detiene e sa interpretare i dati contabili ha sicuramente una carta in più per fare arrivare l’impresa in modo efficiente ed efficace alla meta prescelta!”
Stefano Azzali è Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze Economiche e Giuridiche, membro del Board della European Accounting Association, Direttore della Collana di Ricerche Aziendali - Giuffré editore accreditata dall'Accademia Italiana di Economia Aziendale, componente di molteplici comitati scientifici e editoriali di riviste italiane e internazionali, autore di molteplici pubblicazioni tra monografie, capitoli di libro, articoli su riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al corso Contabilità e bilancio… ”In questo corso s'impara l'arte di costruire i bilanci delle imprese nel rispetto delle norme giuridiche e dei principi contabili. S'impara che costruire un bilancio significa soprattutto saper utilizzare lo spazio discrezionale che norme e principi permettono, al fine di fornire una rappresentazione patrimoniale, finanziaria, reddituale aderente alla realtà d'impresa. Qualunque sia il vostro lo sbocco professionale, la padronanza di queste conoscenze consente di aspirare a posizioni di vertice nelle professioni autonome e nelle aziende”.
Maria Gaia Soana insegna Corporate Banking and Finance, Governance e Gestione del Rischio e Mercati Finanziari Internazionali e Istituzioni. Vanta pubblicazioni nazionali ed internazionali in tema di rischi di credito, sovrano e reputazionale, corporate governance e finanza sostenibile.
Perchè il sassofono e quale legame con il corso Corporate Banking and Finance? Ecco la sua risposta… “ Il sassofono, creato per unire all’espressività degli strumenti ad ancia la potenza di suono degli ottoni, arricchisce sia bande che orchestre sinfoniche. Così Finanza Aziendale e Corporate Banking, nate affinché imprese e intermediari finanziari condividano percorsi di analisi finanziaria e strumenti finanziari comuni e complementari, permettono ad aziende e banche di esprimere al meglio le proprie potenzialità e operare sinergicamente per consentire ai mercati, reali e finanziari, di crescere in modo sostenibile. Studiare tutto questo vi piacerà…ne sono sicura!”.
Claudio Cacciamani, è Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, svolge un intensa attività professionale come consulente di primarie compagnie assicurative italiane e straniere ed è membro di RICS: Royal Institution of Chartered Surveyors…per i curiosi in Rete trovate molto di più!
Ecco come ci introduce al corso di Corporate banking and finance… ”E’ nato prima l’uovo o la gallina? E’ la finanza che serve alle imprese o le imprese che servono alla finanza? In realtà le battaglie si vincono insieme o si perdono da soli. Studiare Finanza Aziendale e Corporate Banking e applicarne correttamente gli insegnamenti significa contribuire alla crescita sana e sostenibile del sistema economico e finanziario, cioè di tutti noi”.
Simone Aiolfi insegna Cross Cultural Marketing ed è Ricercatore in Economia e Gestione delle Imprese. Vanta numerose pubblicazioni internazionali che testimoniano il suo profondo interesse scientifico per il retailing il consumer behaviour e il mobile/digital marketing.
Il corso di Cross Cultural Marketing aiuta a cogliere come diventare globali può essere un affare rischioso se non ti spogli del tuo pensiero etnocentrico. Devi prendere in considerazione la lingua, i valori, la cultura, le credenze religiose e gli equilibri del sistema economico locale.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Pier Danilo Beltrami insegna Diritto Commerciale dal 2010, è’ stato visiting professor all’Università di Bielefeld in Germania, autore di due monografie e numerose pubblicazioni. È membro dei comitati redazionali di due importanti riviste giuridiche ed è of Counsel dello Studio Legale Bonelli Erede di Milano, dove si occupa prevalentemente di insolvency e restructuring.
Così ci introduce al corso… ”Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni e anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Lorenzo Botti, insegna diritto societario italiano ed europeo presso il dipartimento di scienze economiche ed aziendali. Esercita la professione di Avvocato in Parma". Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'ateneo parmense consegue un dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. E’ autore di diversi articoli e monografie in argomento.
Ecco la sua visione del Diritto commerciale e societario italiano ed europeo... "Chi ottiene un diritto non ottiene di violare quello degli altri per mantenere il suo". Il Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni, pari passo con l’incremento della rilevanza dell’economia nelle società moderne. E anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Silvia Scalzini è Ricercatrice di Diritto Commerciale all’Università di Parma, dove insegna Diritto Commerciale e Marketing Law. Ha conseguito il PhD alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e, tra altri incarichi, è stata borsista al Max Planck Institute for Innovation and Competition di Monaco di Baviera, ha insegnato alla Luiss Guido Carli, è affiliata al Cid-Ethics del CNR ed è Segretario dell’Associazione Preite per lo studio del Diritto dell’Impresa. Autrice di pubblicazioni scientifiche in materia di diritto dell’impresa, proprietà intellettuale e concorrenza, partecipa regolarmente come relatrice a convegni e seminari nazionali ed internazionali.
Per lei il Diritto Commerciale e societario italiano e europeo… “ si occupa delle regole che governano l’organizzazione, il funzionamento e l’attività sul mercato delle imprese individuali e collettive. In generale, serve a disciplinare le relazioni economiche che riguardano la produzione e lo scambio di beni e servizi. È una disciplina dinamica che si confronta di continuo con le sfide derivanti dai cambiamenti economici e tecnologici e che mostra interessanti prospettive evolutive nell’attuale contesto dell’economia digitale e in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Link Twitter e Linkedin @Silvia Scalzini
Luigi Mansani si descrive così... “Felice di essere professore e avvocato, ora in un grande studio internazionale, mi sono dedicato soprattutto allo studio dell'impresa, e in particolare dei diritti di proprietà intellettuale, della concorrenza e del commercio. Internet geek dagli albori, ho una vera passione per l'innovazione e la creatività, anche nelle loro espressioni non convenzionali.”
Ecco come ci introduce al Diritto commerciale e societario italiano ed europeo… “Il corso è tradizionalmente vissuto dagli studenti come un coacervo di norme scritte in linguaggio ostico, assimilabili solo grazie a sforzi mnemonici sovrumani, il diritto commerciale può in realtà essere colto come un insieme di vincoli da osservare e opportunità da sfruttare nello svolgimento dell'attività economica, e aprire affascinanti interrogativi sulla ricerca del migliore equilibrio fra autonomia privata e tutela di interessi superiori. Equilibrio reso ancor più instabile da scenari economici mutevoli, innovazione rapida e nuovi valori che si affermano…”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Paola Schwizer è professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari e insegna E-Banking e Risk Management and Value Creation in Banks (in inglese). E’ membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità (EMIS) delle Università di Ferrara e di Parma e Co-Editor della rivista Journal of Management and Governance. Amministratore indipendente di società quotate. E’ autrice di numerose pubblicazioni in materia di regolamentazione e concorrenza nel sistema finanziario; strategie, assetti istituzionali e modelli organizzativi delle banche e dei gruppi bancari; cultura del rischio; corporate e risk governance, controlli interni e compliance nelle banche.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Doriana Cucinelli insegna Economia degli intermediari finanziari. E’ stata visiting professor presso la Bayes Business School di Londra. Vanta pubblicazioni in prestigiosi journal internazionali come il Journal of Financial Stability, Journal of Banking & Finance, British Journal of Management, European Financial Management e Finance Research Letters. È nell’Editorial Board dell’International Journal of Bank Marketing. È Research Fellow presso l'Euro-Mediterranean Economists Association (EMEA).
Ci introduce così al corso di Economia degli intermediari finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Anche lei ha condiviso con i colleghi questa descrizione del corso di Economia degli Intermediari Finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?“.
Maria Cristina Arcuri Insegna Economia degli intermediari finanziari ed è Research fellow presso la SDA Bocconi School of Management. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali, relatrice a convegni nazionali e internazionali e membro di diversi gruppi di ricerca. È Editorial Board member della rivista Economics, Management, and Financial Markets.
Ecco come ci introduce al suo corso... “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Mario Veneziani insegna Economia dei Network Agroalimentari. Ha conseguito il Dottorato ed ha lavorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Vanta pubblicazioni in importanti riviste scientifiche e libri del suo settore disciplinare. E’ membro della Commissione Internazionalizzazione di Dipartimento e del Comitato per l’Etica della Ricerca Non Medica sulla Persona di Ateneo.
Ecco come ci introduce al corso di Economia dei Network Agroalimentari… “Siete interessati a comprendere meglio da “dove viene il cibo che mangiate”, per fare scelte alimentari più consapevoli nella vostra vita e per la sostenibilità dei sistemi di produzione, trasformazione e distribuzione; ovvero come il cibo (“di qualità”) contribuisce a costruire i rapporti economici e sociali tra imprese ed individui? L’Economia dei Network Agroalimentari vi fornirà i primi strumenti per valutare la qualità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della maggior parte del cibo che acquistate periodicamente. Il tutto, insegnato in inglese, nella cornice della specializzazione agroalimentare della Città Unesco per la Gastronomia e della Food Valley".
Gianluca Capone insegna Economia dell’Innovazione. Ha studiato Filosofia all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, e ha ottenuto un PhD in Management all’Università Bocconi. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso: Università di Utrecht, IUSS Pavia, Università di Pisa. I suoi lavori scientifici sono stati pubblicati su Research Policy, Industrial and Corporate Change, Strategy Science.
Ecco come vede il suo corso di Economia dell’Innovazione… “Cosa c’entrano le prugne con la Apple? E i missili con la gastroenterologia? La Tesla sarà l’auto del futuro? Se sei curioso di conoscere la risposta a queste domande, se la tecnologia è la tua ragione di vita o il tuo tallone d’Achille, scegli il corso di Economia dell’Innovazione. Utilizzando concetti e strumenti dell’Economia e del Management, studieremo dove nasce, quali forme prende e come si diffonde l’innovazione, e come cambia nel tempo, nello spazio e tra diversi settori industriali, per capire come affrontare al meglio le sfide del mondo di oggi in continua trasformazione”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ”Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Economia della Globalizzazione... “Che cos’è un’impresa multinazionale? Perché l’opinione pubblica è così spesso divisa tra apprezzamenti e critiche a questa tipologia di impresa? Il secondo modulo del corso di Economia della Globalizzazione si propone di rispondere a queste e altre domande studiando le teorie economiche che spiegano tanto l’esistenza quanto gli effetti delle imprese multinazionali su processi innovazioni e occupazione. Studiando questa materia vi doterete degli strumenti indispensabili per comprendere il ruolo di questi colossi imprenditoriali nell’economia globale".
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di Economia delle aziende pubbliche… “Il management pubblico e sanitario è il core della ricerca. La volontà di comprendere le condizioni per il miglioramento dell’economicità degli enti pubblici determina i temi di ricerca e i contenuti degli insegnamenti nel corso di laurea e nei master post-universitari. L’ aziende pubblica deve perseguire qualità nei servizi e l’efficienza nell’uso delle risorse .Diffondere metodi per il cambiamento è quindi il focus della didattica così che gli studenti acquisiscano strumenti per diventare soggetti capaci di generare un orientamento all'innovazione e alla trasformazione della pubblica amministrazione”.
Maria Cecilia Mancini insegna Economia delle filiere agroalimentari e svolge attività di ricerca sul tema della sostenibilità delle filiere agroalimentari. I suoi paper sono di rilievo internazionale, basti mettere il suo nome in Google Scholar.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso di Economia delle filiere agroalimentari... “Il mangiatore industriale infatti non sa che mangiare è un atto agricolo, non conosce più né immagina i collegamenti che esistono fra l’atto di mangiare e la terra ed è perciò necessariamente passivo e acritico, in parole povere, una vittima. Quando il cibo […] non è più legato all’agricoltura e alla terra, si soffre di un’amnesia culturale pericolosa e fuorviante (Wendell Berry)”. Le filiere agro alimentari si riferiscono ad un sistema vasto e complesso che comprende realtà differenziate ed in veloce evoluzione. Le conoscenze acquisite durante il corso permetteranno di analizzare le dinamiche ed i problemi dell’attuale sistema agroalimentare che si confronta con una crescente pressione competitiva in un contesto di globalizzazione dei mercati”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Come vede l’Economia e Gestione delle Imprese?... “Questa insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa…”.
Edoardo Sabbadin si laurea in Bocconi a Milano dove ha svolto attività di ricerca e docenza dal 1982 al 2000. È professore associato di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Parma dal 2000, dove dal 2013 insegna anche Fashion and Design Marketing. Ha insegnato anche all’Università della Svizzera Italiana di Lugano, all’Università di Varese e di Trento. È autore di 10 libri e più di 100 articoli.
Ecco la sua visione del corso di Economia e Gestione delle Imprese… “L’Economia e Gestione delle Imprese insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa”.
Davide Pellegrini insegna Economia e Gestione delle Imprese e Channel Metrics. Ha insegnato come visiting professor a Nancy, Sevilla, Valencia e Kobe. Nel 2015 fonda lo spin off Ubiq Lab che lancia il primo programma di cash back in Italia. Oltre alla pubblicazioni ha sviluppato brevetti e software nell’area della mobile gamification e dell’e-learning. Oggi dirige il Master in Retail & Brand Management patrocinato da Gs1 Italy.
Ecco come di introduce al corso di Economia e gestione delle Imprese… “Se fosse una disciplina sportiva l’Economia e Gestione di Imprese ricorderebbe il Decathlon. Al suo interno ritroviamo fondamenti logici e strumenti interdisciplinari che ci obbligano a guardare l’impresa dall’alto, tenendo uno sguardo a 360 gradi sulle diverse funzioni aziendali. Mantenere la visione strategica sulle industry di riferimento aiuta il manager a governare l’equilibrio tra le diverse fonti del valore. Per questo vi consiglio di affrontare con passione questa materia che arricchirà sicuramente le vostre conoscenze gettando le basi per il vostro successo nel mondo del lavoro”.
Alessandro Arrighetti è Presidente di SIEPI Società Italiana di Economia e Politica industriale. È stato Direttore del Centro Universitario per la Cooperazione internazionale (Università of Parma). E’ membro del Comitato editoriale di: Economia e Politica Industriale; Sviluppo Locale; L’Industria. Ha numerosi pubblicazioni relative alla dinamica industriale, al cambiamento tecnologico e organizzativo nelle imprese manifatturiere e all’imprenditoria migrante.
Nel terzo anno CLEA insegna Economia Industriale. Il corso è finalizzato allo studio della natura e del comportamento delle imprese, delle modalità di interazione che esse stabiliscono nei mercati e dell’influenza che le istituzioni esercitano sulle loro condotte. I principali temi sviluppati sono: la struttura di mercato; la concorrenza monopolistica; la differenziazione di prodotto; il comportamento strategico; l’integrazione verticale; l’asimmetria informativa; l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche: regolamentazione e concorrenza.
Franco Mosconi insegna da vent’anni all’Università di Parma – ove è titolare della Cattedra Jean Monnet - dopo aver lavorato all’Università di Bologna, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Roma), alla Commissione Europea (Bruxelles). Nel 2013 cura l’edizione italiana del manuale utilizzato per questo corso: “Organizzazione industriale” di D. W. Carlton e J. M. Perloff, edito da McGraw-Hill.
La sua visione del corso di Economia Industriale Internazionale è così riassunta... “è una materia del II^ anno per una ragione semplice: è il naturale sviluppo di ciò che gli studenti hanno appreso durante il I^ anno in quella fondamentale parte del corso di Microeconomia che ha a che fare con le “forme (o strutture) di mercato”: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica, oligopolio. Certo, alcune di queste strutture hanno un significato soprattutto teorico, ma altre ci portano dritti al cuore delle dinamiche economiche contemporanee. Ci domanderemo: perché in alcuni mercati prevalgono le grandi imprese e le multinazionali, mentre in altri giocano un ruolo vitale le piccole e le medie? E perché investire in ricerca scientifica, innovazione tecnologica e formazione del capitale umano rappresenta, oggi più di ieri, la condotta principale delle imprese che, un po’ dappertutto nel mondo, hanno successo? E’ a queste domande che cercheremo di offrire una risposta”.
Giovanni Ceccarelli insegna Global History e Modern Retail Development presso l’Università di Parma. Sperimenta la globalizzazione anche nelle sue attività di lavoro e ricerca: Princeton University (USA), University of Exeter (GB), Ecole des Haute Etudes di Parigi (Francia). Attualmente partecipa a due grossi progetti internazionali sulla storia del rischio. Il suo ultimo libro, uscito per Brill è: Risky Markets. Marine Insurance in Renaissance Florence.
Ecco come ci introduce al corso di Global History… “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Stefano Magagnoli insegna Global History ed Economic History of Europe and European Food. È stato visiting professor nelle seguenti università: Sorbonne (Parigi), Montaigne (Bordeaux) e Chengdu (Cina). Vanta pubblicazioni sia nazionali che internazionali. Ha ricoperto numerosi incarichi accademici e attualmente è membro del Senato Accademico.
Gli abbiamo chiesto di introdurci al corso di Global History e con i colleghi ha condiviso questa descrizione : “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Gian Luca Podestà si laurea in Storia moderna all’Università di Genova e consegue un Master in Business Administration e il Dottorato di ricerca in Storia economica e sociale presso l’Università Bocconi di Milano. Insegna Global History e Finanza globale e geopolitica. I suoi temi di ricerca sono moneta e finanza in età moderna e contemporanea; economia, cultura e società nelle colonie italiane; l’industria pubblica nel XX secolo.
Con i colleghi ha condiviso questa descrizione del corso di Global History… ”Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. E’ un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto!”.
Alberto Grandi , professore associato di Storia Economica è il Presidente del CLEM. Si occupa di sviluppo locale, corporazioni medioevali e storia dell’alimentazione. Alcuni suoi saggi hanno fatto discutere perché smontavano il mito della cucina italiana, ma per il resto ha pubblicato una cinquantina di saggi e monografie in Italia e all’estero.
Ecco un suo attacco per descrivere il corso di Storia dell’Integrazione Europea... “E’ tutta colpa dell’Europa!” oppure “Per fortuna che siamo in Europa!”. Quante volte sentiamo queste frasi che, di volta in volta, attribuiscono la responsabilità di quasi tutti i problemi del mondo all’Unione Europea o, al contrario, ne esaltano il ruolo di garanzia per le nostre economie e per i nostri valori? Non solo l’uomo della strada, ma anche i politici spesso oscillano tra questi due estremi. Normalmente si è portati a credere che questo modo di pensare sia legato all’evoluzione recente delle istituzioni europee, ma non è così; fin dal medioevo le ragioni dello stare insieme hanno dovuto fare i conti con le altrettanto forti spinte nazionalistiche e localistiche. Storia dell’Integrazione Europea ripercorre le tappe di questa lunga a tormentata vicenda dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente fino ai giorni nostri. Spiegheremo i fatti economici, politici e militari che hanno condizionato un cammino che a volte è sembrato interrompersi definitivamente e in altre è sembrato vicinissimo dal compiersi una volta per tutte. Ma oltre a questo, cercheremo anche di analizzare il pensiero di politici e filosofi che si sono interrogati su cosa significhi essere europei all’epoca di Carlo Magno come oggi “.
Erica Adamo insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo. Tra i suoi temi di studio l’interpretazione del diritto, la protezione del consumatore-utente, la responsabilità degli hosting provider, la tutela del minore in rete, etc...
Nella sua visione il Diritto privato italiano ed europeo è una materia equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. Lo studio, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica che privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), che dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie).
Emanuela Maio insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo, pubblica in materia di diritto dello sport, privacy, smart contract e AI. È divisa tra il nord e il sud, ma il suo cuore è europeo, ha trascorso (e trascorre ) periodi di ricerca scientifica in Germania, dove la prima volta, dopo mesi, ha capito che forse era meglio ordinare una Flammkuchen invece di una pizza. La sua missione è che gli studenti diventino followers del Diritto Privato, non le bastano però dei semplici like, perchè "i giovani non sono solo vasi da riempire, ma fiaccole da accendere (cit. Plutarco)".
Ecco come ci introduce la corso di Istituzioni di diritto privato italiano ed europeo… “lo studio oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Antonio Giovati insegna Istituzioni di Diritto Privato Italiano ed Europeo. Esercita, con continuità, la professione di avvocato in Parma, ove è iscritto all’Albo quale legale abilitato all’esercizio avanti alle Corti Superiori. È membro del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (I.A.P.), del quale attualmente ricopre la carica di Vice-Presidente.
Condivide con i colleghi la stessa visione del corso di Istituzioni di diritto privato italiano e europeo… ”Una disciplina equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. La materia comporta infatti lo studio dei principi e delle regole fondamentali della disciplina giuridica di tutti i principali settori del diritto, molti dei quali sono poi oggetto di approfondimenti in insegnamenti specialistici, quali, solo per esemplificare, il diritto costituzionale, il diritto commerciale, il diritto del lavoro, ecc. Lo studio quindi, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Paolo Andrei, dal novembre 2017 è il Rettore dell’Università degli Studi di Parma. Nel corso di oltre trent’anni di vita accademica ha svolto attività di ricerca e insegnamento anche presso altri Atenei ed è stato Presidente dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale nel triennio 2015-2017. È autore di numerose pubblicazioni e membro di diverse associazioni scientifiche italiane e internazionali. Dal 2013 al 2017 è stato, inoltre, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.
Nel biennio del CLEM insegna Economia Aziendale …” Studiare Economia Aziendale significa voler comprendere i fini che stanno alla base dell’esistenza delle aziende, le logiche del loro funzionamento, gli strumenti che permettono di governarle e di gestirle efficacemente nell’interesse di tutti coloro che in esse operano e nel rispetto dell’ambiente - economico, sociale e naturale – in cui sono innestate”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci descrive il corsi di Istituzioni di Economia Aziendale… ”Le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Gli abbiamo chiesto di introdurre il corso di Istituzioni di Economia Aziendale… ”le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso... “L’Economia aziendale studia le aziende, definite “ordine economico degli istituti”; riguarda quindi tutto ciò che ha a che fare con gli aspetti economici della nostra vita, nelle sue multiformi e variegate espressioni. Studiare economia aziendale, quindi, ci porta ad approfondire logiche e dinamiche di un mondo molto più ampio di quello che normalmente immaginiamo quando le aziende, a partire dalla finalità prima che motiva la costituzione di una azienda che non riguarda il profitto (che è uno strumento) ma la soddisfazione di un bisogno degli individui (che è la vera finalità). Le aziende, quindi sono un fenomeno non solo economico ma prima di tutto sociale, perché riguarda le persone, nonché l’ambiente in cui queste vivono rendendone imprescindibile l’osservazione in una prospettiva di sostenibilità”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ” Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Marco magnani insegna Macroeconomia. E’ stato professore a contratto presso il Morrisey College of Arts and Sciences del Boston College, e visting scholar presso il Dipartimento di Economia di Boston University. Vanta diverse pubblicazioni su riviste internazionali ed è membro del Presidio di Qualità del Dipartimento.
Ironicamente ci introduce al corso di Macroeconomia con questa battuta "Marco Magnani ha una moglie, due figli preadolescenti ed un gatto. Siccome nessuno in famiglia lo ascolta, insegna Macroeconomia agli studenti". Ma ecco la sua visione di questa disciplina: “ La Macroeconomia è il GPS di molte delle nostre scelte. La sua prospettiva sopraelevata, “satellitare” appunto, ci fornisce indicazioni per provare a capire quale sarà l’impatto di eventi che avvengono molto al di fuori della nostra quotidianità. Ad esempio, ci può chiarire perché, oggi, il taglio delle tasse deciso dal governo ci consenta di consumare di più, ma possa rendere più costoso accendere un mutuo in banca, e perché, domani, potremmo osservare un incremento nei prezzi dei beni che desideriamo acquistare. Rendendo palesi le connessioni tra le variabili che caratterizzano un sistema economico, ovvero i livelli del prodotto e del reddito, la disoccupazione, i prezzi ed i tassi d’interesse, la Macroeconomia permette di comprendere gli effetti delle crisi e degli shock economici, di interpretare le scelte delle autorità di politica economica in risposta ad essi, ed infine di anticipare le ricadute di questi eventi sulle nostre vite.”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Istituzioni di Macroeconomia… “Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse...troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia”.
Pietro Battiston insegna Istituzioni di Macroeconomia. Con una formazione matematica e un dottorato in Economia Politica conseguito all'Università di Milano-Bicocca, si occupa di reti economiche e di economia comportamentale. È appassionato di musica e software libero.
Ecco come ci introduce il suo corso… "Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la Macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse... troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia".
Jacopo Canello insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ stato docente presso l’Università del Nord Carolina a Charlotte, negli Stati Uniti, e presso l’Università di Groningen nei Paesi Bassi. Si interessa prevalentemente di economia regionale e di catene globali del valore.
Ci introduce così al corso di Istituzioni di Microeconomia… ”Vi siete mai chiesti perchè il vino costa di più al ristorante che al supermercato? O perchè Facebook è gratis? Queste ed altre domande trovano una loro risposta nella teoria microeconomica della domanda e dell’offerta. I concetti di domanda e offerta rappresentano uno dei focus principali del corso Istituzioni di Microeconomia. Le tecniche analitiche presentate in questo corso possono, tra le altre cose, essere utilizzate per capire come gli attori economici si comportano quando operano in un mondo globalizzato”.
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Istituzioni di Microeconomia… “Come fanno i consumatori a scegliere quanti beni acquistare in un dato mercato? Quali sono le condizioni che consentono alle imprese di massimizzare il profitto in contesti concorrenziali molto differenti? La microeconomia risponde a queste e altre domande studiando come imprese, consumatori e lavoratori prendono decisioni in modo razionale, e come tali decisioni interagiscono e si combinano all’intero dei mercati. Studiando questa materia vi immergerete per la prima volta nell’analisi rigorosa del sistema economico, scoprendo che alle volte la teoria può illuminare aspetti cui non avevate mai pensato”.
Andrea Lasagni_ insegna Istituzioni di Microeconomia. Grazie alle sue attività di ricerca vanta diverse pubblicazioni sul tema della crescita delle imprese e sull'imprenditorialità degli immigrati. Per l’Università di Parma ha ricoperto il ruolo di delegato del Rettore per l’e-learning ed è attualmente coordinatore del Presidio per l’Assicurazione della Qualità del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Come vede il suo ’insegnamento ? “Ogni tanto mi capita di sentire “La Microeconomia utilizza modelli astratti, lontani dal mondo reale”. Credo agli studenti si possa dire che i modelli economici sono molto simili alle favole. Ci sono personaggi e luoghi “di fantasia”, la storia è molto semplice e poco realistica. Tuttavia, la chiarezza dei risultati (come per la “morale” della fiaba di Cappuccetto Rosso) ci permette di capire meglio il mondo reale, sviluppando un senso critico per i fatti dell’economia…”.
Chiara Panari è docente di Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni in diversi corsi dell’Ateneo e coordina la Commissione Placement del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la qualità della vita lavorativa, la leadership e il funzionamento dei work team.
Le abbiamo chiesto di descriverci il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management…”Quando si entra in un’organizzazione, ricoprire un ruolo non vuole dire solo svolgere attività legate ad un ambito o ad un settore specifico in linea con il percorso formativo ma significa anche inserirsi in una realtà aziendale con una specifica “cultura”, far parte di gruppi di lavoro, entrare in processi decisionali in cui è richiesta efficacia ed efficienza. Il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management ha l’obiettivo di far prendere consapevolezza su questi aspetti che descrivono il comportamento di individui e gruppi nelle organizzazioni, per proiettarsi nel mercato del lavoro e nei ruoli manageriali a cui si potrà essere chiamati nel proprio percorso professionale”.
Francesco Fallucchi insegna il secondo modulo di Macroeconomia Avanzata. E’ stato visiting presso la University of Queensland e la New York University at Abu Dhabi. Ha pubblicato 13 articoli in riviste scientifiche internazionali e si occupa di temi legati alla behavioural economics.
Gli abbiamo chiesto di descriverci il corso di Macroeconomia Avanzata…“Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Macroeconomia Avanzata… “Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Marco Ieva insegna CRM and Customer Analytics nonché Marketing dei Servizi nel corso di Laurea triennale in Economia e Management. Ha tenuto corsi e seminari in ambito CRM e Digital presso università estere in Germania, Irlanda e Spagna e collabora attivamente nella Commissione Placement di Dipartimento e vvolge ricerca sui temi del loyalty management, customer experience e innovazione, anche nell'ambito dell'Osservatorio Fedeltà UniPR.
Per lui... “ il marketing dei servizi è una preziosa guida per gestire l’esperienza complessiva del cliente nell’affascinante mondo dei servizi. Turismo, vendita al dettaglio, trasporti, servizi finanziari e telefonici e ristorazione sono alcuni dei settori che studieremo per capire come il marketing può disegnare e ridisegnare i servizi offerti tenendo conto delle aspettative e preferenze dei clienti, delle fluttuazioni della domanda, delle nuove tecnologie e delle sfide competitive. Siete pronti ad iniziare questo viaggio insieme?”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Nella sua visione del Marketing dei servizi… ” I servizi sono atti, processi, performance. Non si possono toccare, vedere e percepire come i beni. Non si possono restituire o rivendere. Per i clienti non è facile capirne i benefici. Per le imprese non è facile idearli, gestirli e comunicarli. Il marketing dei servizi insegna ad affrontare queste problematiche. È una guida preziosa per perseguire la soddisfazione del cliente, non solo per le imprese di servizi, ma anche per le imprese attive in contesti settoriali di matrice manifatturiera dove i servizi sono sempre più parte integrante dell’offerta, con un forte potenziale di differenziazione…”.
Beatrice Luceri insegna anche Consumer Behaviour Analysis, vanta numerose pubblicazioni su primarie riviste internazionali ed è coordinatrice del corso di Dottorato in Economia e Management dell'Innovazione e della Sostenibilità (EMIS). È coautrice (con Ilan Alon, Eugene D. Jaffe, Christiane Prange e Donata Vianelli) del libro di testo "Marketing internazionale. Strategie, principi e applicazioni".
Nel descriverci il suo corso di Marketing internazionale ci pone alcune domande….”La globalizzazione è morta o si è solo presa un brutto raffreddore? Andiamo verso un mondo di influenze regionali chiuse o i vantaggi dell’internazionalizzazione finiranno comunque per prevalere? Quali leve ha a disposizione un'impresa che cerca di espandersi nei mercati esteri? Quali trappole deve saper evitare a tutti i costi? Il corso di marketing internazionale compie un excursus a 360° sul commercio mondiale, offre differenti chiavi di lettura e ha l’ambizione di porre le domande giuste…”.
Maria Grazia Cardinali insegna Marketing Management e Shopper Marketing. E’ referente del curriculum in Economia e Marketing nell’ambito del corso di laurea in Economia e Management. La sua attività di ricerca è dedicata ad approfondire tematiche di frontiera sull’innovazione nel retail e sulle nuove frontiere dello shopper marketing, come testimoniano le sue più recenti pubblicazioni internazionali. Per lei il marketing non è semplicemente una funzione aziendale o un insieme di strumenti operativi finalizzati a creare bisogni inesistenti.
In merito al suo corso di Marketing Management afferma... "Il Marketing influenza la vita di tutti. Ciascuno di noi è consumatore, compie quotidianamente delle scelte e attraverso l’atto del consumo comunica a sé stesso e agli altri la propria identità. Ogni giorno siamo coinvolti in decisioni di marketing. Il marketing è infatti quella disciplina che si occupa di individuare i bisogni e i desideri del consumatore al fine di trasformarli in prodotti e servizi.
L’insegnamento di Marketing Management vi consentirà di percorrere tutte le fasi alla base dello sviluppo di nuovi concetti di prodotto/servizio, dalla generazione delle idee allo sviluppo e lancio sul mercato. Un percorso affascinante che vi aiuterà a comprendere gli strumenti concettuali e i metodi per sviluppare brand di successo e creare valore. Scopriremo l’importanza di adottare un approccio interdisciplinare e di integrare conoscenze, approcci e metodologie elaborate da altre scienze e discipline. Conoscere il marketing è quindi indispensabile per interpretare gli obiettivi di crescita e di redditività delle imprese".
Annamaria Olivieri, insegna Matematica finanziaria (CLEM, CLED, CLEA) e Insurance actuarial management (FRIM). Svolge la sua attività di ricerca nel settore delle scienze attuariali per i benefici life contingent. Ha avuto importanti ruoli istituzionali nel Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ed è stata "Professorial Visiting Fellow" all ‘Australian School of Business, University of New South Wales, Sydney, ed Associate Investigator del CEPAR (ARC Centre of Excellence in Population Ageing Research), University of New SouthWales, Sydney.
Ecco una abstract da una breve descrizione del corso di Matematica finanziaria condivisa con i colleghi... "Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…".
Gino Favero Dopo la laurea e il dottorato di ricerca (entrambi in Matematica a Padova) e qualche peregrinazione in alcuni atenei e in diversi corsi di laurea, nel 2008 ha traslocato professionalmente a Parma, dove pensa che continuerà a lavorare a lungo marito devoto, padre tenace, matematico entusiasta, musicista dilettante, democratico sincero, economista adottivo, amministratore comunale, pendolare di lungo corso: vive nei ritagli di tempo.
Ecco la sua visione della Matematica Finanziaria che insegna nel curriculum CLAM e CLEI: ”Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…”.
Il corso di Matematica generale si propone di fornire gli strumenti di base per leggere correttamente gli elementi quantitativi con cui uno studente, futuro laureato in Economia, avrà necessariamente a che fare, qualunque strada intraprenderà. Per questo, a ogni nozione di teoria sono affiancate applicazioni economiche di tutti i tipi. Per questo si ricomincia praticamente da zero (l'obiezione: "Io di matematica non ho mai capito niente" questa volta non vale). Per questo il corso è nel primo semestre del primo anno. Per questo, oltre alle nozioni tradizionali, il corso cerca di stimolare lo spirito critico nella discussione di diversi modelli. Per alcuni la matematica è bellissima; per tutti, però, può essere sicuramente molto utile.”
Il corso:
Per le lettere O-Z è tenuto da Paola Modesti
Per le lettere A-D è tenuto da Gaetano Pugliese
Per le lettere E-N è tenuto da Erindi Allaj
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Erindi Allaj ha svolto per diversi anni attività di ricerca e d’insegnamento all’estero ed in Italia, collaborando con Atenei internazionali. Vanta diverse pubblicazioni di rilievo scientifico.
Il suo insegnamento, Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari, parte dall’evidenza che grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scopre dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali.
Luca Fornaciari insegna Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda, è dottore commercialista in Reggio Emilia ed è componente dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA e dell'European Accounting Association - EAA. E' autore di numerose pubblicazioni in tema di valutazioni di bilancio, controllo di gestione, Earnings Management e fiscalità delle imprese.
Così descrive il suo corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda… “con Metodologie e determinazioni quantitative d'aziende impariamo a fare gli esami del sangue alle imprese e come si sviluppano le operazioni straordinarie di aggregazione aziendale. Il corso è suddiviso in due parti. Nella prima sono trattate le logiche di riclassificazione degli schemi di bilancio e quelle relative alla costruzione e alla lettura degli indicatori di performance. Nella seconda invece, si approfondiscono le norme e le problematiche contabili e fiscali delle varie operazioni straordinarie come la fusione, la scissione e il conferimento d'azienda. Il corso offre le basi teoriche ed operative per intraprendere la professione del consulente aziendale”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Per introdurre i contenuti del corso di Programmazione e Controllo anche lui sposa la metafora della collega Balluchi... ” I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco un sua metafora per introdurre l’ abstract del corso Programmazione e Controllo… ”I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Ecco una sua breve descrizione del corso Responsabilità sociale delle imprese... “Il ruolo sociale rivestito dalle aziende si fonda nel fine per cui queste sono costituite: il soddisfacimento dei bisogni umani e il benessere degli individui. La dimensione sociale, intesa proprio riferita alla centralità della persona, è quindi elemento imprescindibile del governo aziendale. Per questo la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), intesa come integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali nella gestione aziendale, studia gli elementi teorici e le soluzioni applicative per favorire la definizione di strategie in grado di contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti e interessati all’attività svolta, in una prospettiva ampia che abbraccia gli aspetti economico finanziari e i riflessi ambientali, sociali e di sostenibilità che dall’attività stessa derivano”.
Alice Medioli insegna Responsabilità Sociale delle Imprese. Vanta pubblicazioni nazionali e internazionali sui temi dell'Accounting e della Corporate Governance ed è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Sul corso Responsabilità Sociale delle Imprese le abbiamo chiesto una battuta... "un Must Have! I contenuti del Corso obbligano alla riflessione sulle responsabilità aziendali a tutto tondo, orientando quindi i comportamenti di chi governa le imprese all'assunzione di decisioni che non siano solo indirizzate all'obiettivo economico/finanziario ma anche al perseguimento di finalità sociali. Creazione di valore con una visione d'insieme, governando tutte le variabili in gioco, esterne e interne, nel tentativo di raggiungere un equilibrio tra le diverse leve competitive".
Gino Gandolfi, è professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ Affiliate Professor presso SDA Bocconi School of Management dove ha conseguito numerosi premi per l’attività di docenza, progettazione e coordinamento di corsi di formazione manageriale. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali. Ha ricoperto il ruolo di perito in diversi procedimenti per alcuni Tribunali italiani. Ricopre ed ha ricoperto il ruolo di Presidente, consigliere di amministrazione e sindaco presso importanti società di capitali e Fondazioni.
Ecco come ci introduce al corso di Scelta e gestione degli investimenti finanziari… “L’insegnamento, nella prima parte, si propone di esaminare i principi che devono governare le scelte di singoli investimenti da parte di un investitore, i relativi criteri di valutazione e le tecniche operative. L’analisi viene sviluppata sia per il comparto dei titoli obbligazionari, sia per i titoli azionari, sia per gli strumenti derivati. Nella seconda parte, infine, l’insegnamento si pone l'obiettivo di esaminare i principi che devono governare le scelte di composizione e di gestione di portafogli finanziari”.
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di sistemi informativi per il management… "a prima vista qualcuno si può chiedere perché questa materia. Gli enti pubblici non sono solo politica! Al management pubblico è affidata la capacità di costruire organizzazioni efficienti e qualitative! Economia delle aziende pubbliche approfondisce come si prendono le decisioni negli enti pubblici, come si misurano i risultati e come si organizzano le attività in questi enti. Il management pubblico professionale ha una grande responsabilità anche sociale. Comprendere come funziona una amministrazione pubblica è la base per cambiare. Ragazzi a voi la sfida del cambiamento”.
Aldo Corbellini insegna Statistica e Metodi Statistici per le Decisioni. E’ membro della Robust Statistics Academy dell'Università di Parma e coautore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Fa parte del team di sviluppatori del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora con il Joint Research Centre della Commissione Europea. I temi di ricerca principali sono la regressione (bayesiana) robusta, outlier detection nei modelli lineari generalizzati e nei modelli multilevel.
Ecco la sua visione del corso di Statistica… “la statistica rappresenta un potente e sofisticato sistema di lettura della realtà e della vita che svolge un ruolo fondamentale nella comprensione scientifica del mondo. È alla portata di chi ha la pazienza e la lungimiranza di considerarla uno strumento culturale e tecnico che sarà per sempre a disposizione di tutti coloro che sono impegnati nelle aziende, nelle professioni, nello studio, nell’insegnamento, in qualunque lavoro. Nell’era in cui l’analisi dei “big data” diventa disciplina fondamentale dell’economia, della finanza e della vita politica e sociale, la statistica può essere annoverata tra le principali discipline trasversali ed unificanti”.
Maria Adele Milioli è professore associato, insegna Statistica e Metodi statistici per l’azienda. Vanta pubblicazioni didattiche e scientifiche soprattutto nell’ambito dell’applicazione di tecniche di data mining e analisi multivariata nella customer satisfaction e nella valutazione della qualità dei servizi. Ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio unificato dei Corsi di laurea di Economia e di Vicepresidente dei Corsi di laurea di Economia e Management e di Amministrazione e Direzione Aziendale. E’ membro della Robust Statistics Academy dell’ Università di Parma.
Anche a Lei abbiamo chiesto il suo punto di vista sulla materia che insegna... "se la Statistica fosse una forma letteraria, sarebbe la poesia. Come la poesia riesce a rivelare realtà che sono insondabili a prima vista, la statistica riesce a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. A volte, si esprime con il candore e la trasparenza delle strofe di Pascoli, a volte è ermetica, di sapore filosofico come nelle raccolte di Montale, ma mai banale. Quando finalmente ne cogliamo il significato, arriva un momento eureka(!) che ci apre gli occhi su una realtà prima oscura o quantomeno opaca. E, infine, proviamo il piacere di sentire in bocca il gusto della scienza”.
Gianluca Morelli è docente di Statistica presso l’Università di Parma. È membro del Centro di Ricerca Interdipartimentale di Statistica Robusta - Ro.S.A., membro del team di sviluppo del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora da oltre 10 anni con il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco la sua visione della Statistica… “La statistica è dappertutto: strumento trasversale al servizio di tutte le altre scienze, questa disciplina è un metodo che permette di cogliere e interpretare dati, prevedere e proporre soluzioni a moltissimi fenomeni, dai più semplici ai più complessi. Obiettivo: prendere decisioni razionali e consapevoli. Sviluppare conoscenza e passione per questa materia - tra l’altro ampiamente applicata in ambiti quali economia, finanza e marketing - è come allenate il corpo ad una perfetta coordinazione, dote fondamentale che consente di praticare con facilità ogni sport”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la sua descrizione condivisa con i colleghi del corso di Statistica per la digital economy... “ Nel mondo digitale tutto sta cambiando a gran velocità e anche il business sta seguendo questo ritmo modificando il modo di competere sul mercato. Essere al passo con la tecnologia più avanzata per rispondere alle esigenze lavorative di oggi diventa un’esigenza sempre più imprescindibile. I progressi tecnologici nell’analisi dei dati stanno creando nuove opportunità e il digital è un terreno ideale per l’analisi del dato”.
Fraser Harris Bresnahan graduated from Harvard. He has been teaching English in Italy for over ten years. Previously, he worked as a film director, toured with world-renowned performance artist, Laurie Anderson, worked with Eleanor Bergstein, the writer of "Dirty Dancing", and ran a mobile food delivery program for the homeless in New York City for a decade.
How does he describe the course of Business English?... "I believe that we learn a language because we need to express something important about ourselves. By talking about the real life things that students care about, they learn a lot more than if they sat down to do grammar exercises from a book. So we talk about the events of the day to keep up with the business world (and the non-business world too). I think I learn as much from my students as they learn from me."
Lois Clegg is from the East Midlands of England and went to university in London. She has taught English in Via Kennedy and at various faculties, departments and centres at Parma University since 1985.
In her vision the goal of Advanced Business English is the following… “Language skills are essential for studying and for finding a job but most importantly, they help people communicate with others from different backgrounds. My course focuses on English for the world of business and economics and I hope it will help students find their place in the world as well as gain useful qualification”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Analisi dei dati per il Marketing… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Salvatore Curatolo si è formato presso la gloriosa scuola di Modena degli anni ’80 (Brusco, Ginzburg, Lippi, Vianello e tanti altri maestri) e poi al Dottorato di ricerca di Ancona. I suoi più recenti interessi di ricerca sono: i modelli di simulazione multi-agente, con i quali studiare la complessità di interazione di agenti eterogenei al di là di quanto consentito dalla teoria dei giochi e l’economia industriale applicata. Ha progettato, insieme agli studiosi del centro studi MECS di Modena, un modello previsionale (il Cubo), che consente alle imprese di valutare i risultati futuri delle strategie commerciali e di confrontarli con possibili scelte strategiche alternative. A tempo perso suona il saxofono, scrive poesie e, quando può, passeggia fra i boschi d’alta montagna.
Ecco la sua visione del corso di Analisi dei settori industriali... “Il corso coinvolge stuoli di studenti in analisi quantitative che hanno lo scopo di applicare la teoria economica dei modelli da manuale e l’analisi di bilancio alle realtà operative e strategiche delle imprese dei settori industriali. Questo approccio è molto apprezzato dagli studenti, perché rende monopoli, oligopoli, schiere concorrenziali e fallimenti del mercato un po’ meno astratti (e noiosi) e più vicini alla realtà dell’oceano di informazioni quantitative in cui le imprese nuotano ogni giorno”.
Silvia Bellini è appassionata dello studio dei comportamenti umani sia nella prospettiva individuale che di filiera: da qui nascono gli insegnamenti di Consumer Behaviour (CLEM) e di Channel Management (TRADE). Convinta del valore della multidisciplinarietà, negli ultimi anni sta esplorando nuove frontiere di ricerca a cavallo tra marketing, retail, nuove tecnologie, economia comportamentale e neuroscienze. A questi temi sono dedicate le pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al suo corso di Consumer Behaviour... “Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non un fatto. Tutto ciò che vediamo è un punto di vista, non la verità”. Così citava Marco Aurelio, imperatore, filosofo e scrittore romano (121-180). Ma come nasce una “opinione”? Come si formano le convinzioni? Come si spiegano gli atteggiamenti? Ma soprattutto, perché a volte ci capita di prendere delle decisioni “di pancia”? E come tutto questo incide sulle decisioni economiche e strategie d’impresa? Il corso di Consumer Behaviour vi consentirà di trovare (alcune) risposte facendovi entrare nell’affascinante scatola nera che si nasconde dietro al comportamento umano. Questa conoscenza vi aiuterà ad essere individui più consapevoli e meno manipolabili. Ma attenzione a farne buon uso☺!".
Tatiana Mazza è membro del comitato editoriale di alcune importanti riviste internazionali e di commissioni per la valutazione della qualità delle università. Insegna Principi contabili internazionali e Analisi di Bilancio in corsi di laurea magistrali. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito di revisione aziendale, controlli interni e bilancio. Recentemente ha pubblicato contributi in tema di qualità della revisione contabile, politiche di bilancio nei gruppi aziendali, corporate governance, codici etici aziendali.
Ecco una sua battuta su Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo".
Pier Luigi Marchini, insegna Contabilità e Bilancio. Vanta pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali sui temi di financial accounting, corporate governance e sustainability. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Centro Studi UNGDCEC.
Ecco il suo punto di vista su Contabilità e Bilancio... “Life is like accounting. Everything must be balanced”. Quale miglior frase per comprendere l’importanza dell’insegnamento di Contabilità e Bilancio? Più che un insegnamento … una scuola di vita! E se immaginate che la contabilità sia noiosa, vi sbagliate! Innanzitutto … perché in Italia sono presenti più di un milione di società di capitali in cui potrete cimentarvi a predisporre la contabilità e il bilancio di esercizio! Ed in secondo luogo perché vi apre opportunità sconfinate in diversi ambiti, che si basano sulla contabilità e sul bilancio: la predisposizione dei budget, la costruzione di business plan (per imprese o start-up) l’attività di auditing e controllo. Insomma…studierete ma al contempo…vi divertirete! “.
Veronica Tibiletti insegna Contabilità e Bilancio. E’ Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Amministrazione e Direzione aziendale. Si occupa oggi principalmente di ricerche nell’ambito della corporate governance e della sostenibilità. Ha pubblicato diversi contributi in ambito di bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, governance e sostenibilità.
Ecco una sua battuta condivisa con i colleghi sul corso di Contabilità e Bilancio... “Alla fine i conti tornano sempre”. Quante volte avete sentito questa frase nel linguaggio comune o altre simili che abbiano a che vedere coi conti e con il termine “bilancio”? Ogni bravo manager basa le proprie decisioni su dei dati e delle informazioni, e quelle che derivano dai dati di bilancio rappresentano il “cuore” e il “motore” di ogni decisione strategica sul futuro del business. Il bilancio è un documento di sintesi fondamentale per la vita aziendale, e non solo per stabilire la situazione contabile e amministrativa, ma anche per interpretarne gli andamenti nel tempo e prendere decisioni sulle condizioni di economicità dell’azienda, anche in ottica di medio-lungo periodo. Conoscere e studiare il bilancio è sicuramente un investimento a lungo termine, che permette di diventare una figura fondamentale all’interno della vita aziendale: chi detiene e sa interpretare i dati contabili ha sicuramente una carta in più per fare arrivare l’impresa in modo efficiente ed efficace alla meta prescelta!”
Stefano Azzali è Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze Economiche e Giuridiche, membro del Board della European Accounting Association, Direttore della Collana di Ricerche Aziendali - Giuffré editore accreditata dall'Accademia Italiana di Economia Aziendale, componente di molteplici comitati scientifici e editoriali di riviste italiane e internazionali, autore di molteplici pubblicazioni tra monografie, capitoli di libro, articoli su riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci introduce al corso Contabilità e bilancio… ”In questo corso s'impara l'arte di costruire i bilanci delle imprese nel rispetto delle norme giuridiche e dei principi contabili. S'impara che costruire un bilancio significa soprattutto saper utilizzare lo spazio discrezionale che norme e principi permettono, al fine di fornire una rappresentazione patrimoniale, finanziaria, reddituale aderente alla realtà d'impresa. Qualunque sia il vostro lo sbocco professionale, la padronanza di queste conoscenze consente di aspirare a posizioni di vertice nelle professioni autonome e nelle aziende”.
Maria Gaia Soana insegna Corporate Banking and Finance, Governance e Gestione del Rischio e Mercati Finanziari Internazionali e Istituzioni. Vanta pubblicazioni nazionali ed internazionali in tema di rischi di credito, sovrano e reputazionale, corporate governance e finanza sostenibile.
Perchè il sassofono e quale legame con il corso Corporate Banking and Finance? Ecco la sua risposta… “ Il sassofono, creato per unire all’espressività degli strumenti ad ancia la potenza di suono degli ottoni, arricchisce sia bande che orchestre sinfoniche. Così Finanza Aziendale e Corporate Banking, nate affinché imprese e intermediari finanziari condividano percorsi di analisi finanziaria e strumenti finanziari comuni e complementari, permettono ad aziende e banche di esprimere al meglio le proprie potenzialità e operare sinergicamente per consentire ai mercati, reali e finanziari, di crescere in modo sostenibile. Studiare tutto questo vi piacerà…ne sono sicura!”.
Claudio Cacciamani, è Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, svolge un intensa attività professionale come consulente di primarie compagnie assicurative italiane e straniere ed è membro di RICS: Royal Institution of Chartered Surveyors…per i curiosi in Rete trovate molto di più!
Ecco come ci introduce al corso di Corporate banking and finance… ”E’ nato prima l’uovo o la gallina? E’ la finanza che serve alle imprese o le imprese che servono alla finanza? In realtà le battaglie si vincono insieme o si perdono da soli. Studiare Finanza Aziendale e Corporate Banking e applicarne correttamente gli insegnamenti significa contribuire alla crescita sana e sostenibile del sistema economico e finanziario, cioè di tutti noi”.
Simone Aiolfi insegna Cross Cultural Marketing ed è Ricercatore in Economia e Gestione delle Imprese. Vanta numerose pubblicazioni internazionali che testimoniano il suo profondo interesse scientifico per il retailing il consumer behaviour e il mobile/digital marketing.
Il corso di Cross Cultural Marketing aiuta a cogliere come diventare globali può essere un affare rischioso se non ti spogli del tuo pensiero etnocentrico. Devi prendere in considerazione la lingua, i valori, la cultura, le credenze religiose e gli equilibri del sistema economico locale.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Pier Danilo Beltrami insegna Diritto Commerciale dal 2010, è’ stato visiting professor all’Università di Bielefeld in Germania, autore di due monografie e numerose pubblicazioni. È membro dei comitati redazionali di due importanti riviste giuridiche ed è of Counsel dello Studio Legale Bonelli Erede di Milano, dove si occupa prevalentemente di insolvency e restructuring.
Così ci introduce al corso… ”Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni e anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Lorenzo Botti, insegna diritto societario italiano ed europeo presso il dipartimento di scienze economiche ed aziendali. Esercita la professione di Avvocato in Parma". Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'ateneo parmense consegue un dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. E’ autore di diversi articoli e monografie in argomento.
Ecco la sua visione del Diritto commerciale e societario italiano ed europeo... "Chi ottiene un diritto non ottiene di violare quello degli altri per mantenere il suo". Il Diritto Commerciale è il diritto privato delle aziende e costituisce la base giuridica del sistema economico di una nazione. La sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 100 anni, pari passo con l’incremento della rilevanza dell’economia nelle società moderne. E anche il suo ambito di applicazione si è esteso, andando ad abbracciare, tra gli altri, anche i settori della proprietà intellettuale, della concorrenza, dei mercati finanziari e delle procedure concorsuali. Consiglio a tutti gli studenti di seguire con attenzione il corso di Diritto Commerciale e Societario Italiano ed Europeo, perché rappresenta l’occasione per approcciare il funzionamento delle aziende da un diverso punto di vista rispetto a quello economico e aziendale”.
Silvia Scalzini è Ricercatrice di Diritto Commerciale all’Università di Parma, dove insegna Diritto Commerciale e Marketing Law. Ha conseguito il PhD alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e, tra altri incarichi, è stata borsista al Max Planck Institute for Innovation and Competition di Monaco di Baviera, ha insegnato alla Luiss Guido Carli, è affiliata al Cid-Ethics del CNR ed è Segretario dell’Associazione Preite per lo studio del Diritto dell’Impresa. Autrice di pubblicazioni scientifiche in materia di diritto dell’impresa, proprietà intellettuale e concorrenza, partecipa regolarmente come relatrice a convegni e seminari nazionali ed internazionali.
Per lei il Diritto Commerciale e societario italiano e europeo… “ si occupa delle regole che governano l’organizzazione, il funzionamento e l’attività sul mercato delle imprese individuali e collettive. In generale, serve a disciplinare le relazioni economiche che riguardano la produzione e lo scambio di beni e servizi. È una disciplina dinamica che si confronta di continuo con le sfide derivanti dai cambiamenti economici e tecnologici e che mostra interessanti prospettive evolutive nell’attuale contesto dell’economia digitale e in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Link Twitter e Linkedin @Silvia Scalzini
Luigi Mansani si descrive così... “Felice di essere professore e avvocato, ora in un grande studio internazionale, mi sono dedicato soprattutto allo studio dell'impresa, e in particolare dei diritti di proprietà intellettuale, della concorrenza e del commercio. Internet geek dagli albori, ho una vera passione per l'innovazione e la creatività, anche nelle loro espressioni non convenzionali.”
Ecco come ci introduce al Diritto commerciale e societario italiano ed europeo… “Il corso è tradizionalmente vissuto dagli studenti come un coacervo di norme scritte in linguaggio ostico, assimilabili solo grazie a sforzi mnemonici sovrumani, il diritto commerciale può in realtà essere colto come un insieme di vincoli da osservare e opportunità da sfruttare nello svolgimento dell'attività economica, e aprire affascinanti interrogativi sulla ricerca del migliore equilibrio fra autonomia privata e tutela di interessi superiori. Equilibrio reso ancor più instabile da scenari economici mutevoli, innovazione rapida e nuovi valori che si affermano…”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Paola Schwizer è professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari e insegna E-Banking e Risk Management and Value Creation in Banks (in inglese). E’ membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità (EMIS) delle Università di Ferrara e di Parma e Co-Editor della rivista Journal of Management and Governance. Amministratore indipendente di società quotate. E’ autrice di numerose pubblicazioni in materia di regolamentazione e concorrenza nel sistema finanziario; strategie, assetti istituzionali e modelli organizzativi delle banche e dei gruppi bancari; cultura del rischio; corporate e risk governance, controlli interni e compliance nelle banche.
Le abbiamo chiesto di cosa tratta il corso di E-banking… “Hai familiarità con temi quali la consulenza finanziaria automatizzata, l’open banking, le criptovalute o il crowdfunding? No, ma ti incuriosiscono? L'insegnamento di E-banking offre un’importante occasione di approfondimento dell’intermediazione bancaria classica alla luce della rivoluzione digitale in atto. Innovativi modelli di business e di servizio stanno emergendo nell’arena finanziaria, insieme con nuove tecnologie abilitanti, nuovi attori, nuove aree di attività, nuovi rischi, nuove sfide regolamentari. Cosa ci vorrebbe perché la crescente digitalizzazione dei servizi economico-finanziari potesse sortire un effetto virtuoso sui processi di alfabetizzazione finanziaria delle giovani generazioni italiane? “.
Donata Tania Vergura è docente di E-business e E-commerce, Digital Marketing e Digital e Content Marketing. E’ delegato Erasmus del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali nei rapporti con l’Ateneo e referente nei rapporti con la U.O. Comunicazione per la gestione dei canali social del Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing. Svolge attività di ricerca sui temi del consumer behaviour, del packaging di prodotto e del digital marketing.
Nel descrivere il suo corso di Business e Digital Marketing, la professoressa Tania Vergura parte con una domanda: ”Cos’hanno in comune una penna Bic e una musicassetta? Alcuni risponderebbero “niente!”, altri domanderebbero cos’è una musicassetta. Bene! La risposta è che, un tempo, l’una era essenziale per avvolgere il nastro dell’altra. Un espediente necessario per una riproduzione più veloce della musica in formato squisitamente analogico… Ma questa è preistoria! Oggi, tutto (o quasi) è digitale. Ed è grazie all’adozione delle tecnologie digitali che abbiamo assistito a cambiamenti significativi nel modo di lavorare, acquistare, informarci, socializzare. I corsi di E-business e Digital Marketing forniscono competenze su uno dei temi oggi più dibattuti: la digital economy. Attraverso lo studio dei diversi modelli di commercio elettronico e delle opportunità offerte dai canali di comunicazione digitale comprenderemo qual è l’impatto delle tecnologie digitali sui processi di business e sulla società”.
Doriana Cucinelli insegna Economia degli intermediari finanziari. E’ stata visiting professor presso la Bayes Business School di Londra. Vanta pubblicazioni in prestigiosi journal internazionali come il Journal of Financial Stability, Journal of Banking & Finance, British Journal of Management, European Financial Management e Finance Research Letters. È nell’Editorial Board dell’International Journal of Bank Marketing. È Research Fellow presso l'Euro-Mediterranean Economists Association (EMEA).
Ci introduce così al corso di Economia degli intermediari finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Beatrice Ronchini è professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari e insegna E-banking. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e membro dell’Editorial Board della rivista Banca, Finanza e Pmi.
Anche lei ha condiviso con i colleghi questa descrizione del corso di Economia degli Intermediari Finanziari… “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?“.
Maria Cristina Arcuri Insegna Economia degli intermediari finanziari ed è Research fellow presso la SDA Bocconi School of Management. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali, relatrice a convegni nazionali e internazionali e membro di diversi gruppi di ricerca. È Editorial Board member della rivista Economics, Management, and Financial Markets.
Ecco come ci introduce al suo corso... “Sai che l’educazione economico-finanziaria rappresenta un fondamentale strumento di empowerment e di cittadinanza attiva? L'insegnamento di Economia degli Intermediari Finanziari ti consentirà di conoscere la struttura e il funzionamento dei moderni sistemi finanziari, impartendoti quelle competenze finanziarie di base che sono oggi indispensabili – al pari di saper leggere, scrivere e calcolare – per muoversi in modo libero e responsabile sui mercati. Con una metafora, possiamo pensare al sistema finanziario come all'”impianto cardio-vascolare dell'organismo economia”. Non è possibile comprendere fino in fondo i meccanismi economici se non si ha chiaro il funzionamento del sistema finanziario. Sei pronto ad appassionarti e a “potenziarti” allenando il muscolo dell'apprendimento in campo finanziario?”.
Mario Veneziani insegna Economia dei Network Agroalimentari. Ha conseguito il Dottorato ed ha lavorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Vanta pubblicazioni in importanti riviste scientifiche e libri del suo settore disciplinare. E’ membro della Commissione Internazionalizzazione di Dipartimento e del Comitato per l’Etica della Ricerca Non Medica sulla Persona di Ateneo.
Ecco come ci introduce al corso di Economia dei Network Agroalimentari… “Siete interessati a comprendere meglio da “dove viene il cibo che mangiate”, per fare scelte alimentari più consapevoli nella vostra vita e per la sostenibilità dei sistemi di produzione, trasformazione e distribuzione; ovvero come il cibo (“di qualità”) contribuisce a costruire i rapporti economici e sociali tra imprese ed individui? L’Economia dei Network Agroalimentari vi fornirà i primi strumenti per valutare la qualità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della maggior parte del cibo che acquistate periodicamente. Il tutto, insegnato in inglese, nella cornice della specializzazione agroalimentare della Città Unesco per la Gastronomia e della Food Valley".
Gianluca Capone insegna Economia dell’Innovazione. Ha studiato Filosofia all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, e ha ottenuto un PhD in Management all’Università Bocconi. Ha svolto attività didattica e di ricerca presso: Università di Utrecht, IUSS Pavia, Università di Pisa. I suoi lavori scientifici sono stati pubblicati su Research Policy, Industrial and Corporate Change, Strategy Science.
Ecco come vede il suo corso di Economia dell’Innovazione… “Cosa c’entrano le prugne con la Apple? E i missili con la gastroenterologia? La Tesla sarà l’auto del futuro? Se sei curioso di conoscere la risposta a queste domande, se la tecnologia è la tua ragione di vita o il tuo tallone d’Achille, scegli il corso di Economia dell’Innovazione. Utilizzando concetti e strumenti dell’Economia e del Management, studieremo dove nasce, quali forme prende e come si diffonde l’innovazione, e come cambia nel tempo, nello spazio e tra diversi settori industriali, per capire come affrontare al meglio le sfide del mondo di oggi in continua trasformazione”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ”Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Economia della Globalizzazione... “Che cos’è un’impresa multinazionale? Perché l’opinione pubblica è così spesso divisa tra apprezzamenti e critiche a questa tipologia di impresa? Il secondo modulo del corso di Economia della Globalizzazione si propone di rispondere a queste e altre domande studiando le teorie economiche che spiegano tanto l’esistenza quanto gli effetti delle imprese multinazionali su processi innovazioni e occupazione. Studiando questa materia vi doterete degli strumenti indispensabili per comprendere il ruolo di questi colossi imprenditoriali nell’economia globale".
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di Economia delle aziende pubbliche… “Il management pubblico e sanitario è il core della ricerca. La volontà di comprendere le condizioni per il miglioramento dell’economicità degli enti pubblici determina i temi di ricerca e i contenuti degli insegnamenti nel corso di laurea e nei master post-universitari. L’ aziende pubblica deve perseguire qualità nei servizi e l’efficienza nell’uso delle risorse .Diffondere metodi per il cambiamento è quindi il focus della didattica così che gli studenti acquisiscano strumenti per diventare soggetti capaci di generare un orientamento all'innovazione e alla trasformazione della pubblica amministrazione”.
Maria Cecilia Mancini insegna Economia delle filiere agroalimentari e svolge attività di ricerca sul tema della sostenibilità delle filiere agroalimentari. I suoi paper sono di rilievo internazionale, basti mettere il suo nome in Google Scholar.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso di Economia delle filiere agroalimentari... “Il mangiatore industriale infatti non sa che mangiare è un atto agricolo, non conosce più né immagina i collegamenti che esistono fra l’atto di mangiare e la terra ed è perciò necessariamente passivo e acritico, in parole povere, una vittima. Quando il cibo […] non è più legato all’agricoltura e alla terra, si soffre di un’amnesia culturale pericolosa e fuorviante (Wendell Berry)”. Le filiere agro alimentari si riferiscono ad un sistema vasto e complesso che comprende realtà differenziate ed in veloce evoluzione. Le conoscenze acquisite durante il corso permetteranno di analizzare le dinamiche ed i problemi dell’attuale sistema agroalimentare che si confronta con una crescente pressione competitiva in un contesto di globalizzazione dei mercati”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Come vede l’Economia e Gestione delle Imprese?... “Questa insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa…”.
Edoardo Sabbadin si laurea in Bocconi a Milano dove ha svolto attività di ricerca e docenza dal 1982 al 2000. È professore associato di Economia e gestione delle imprese dell’Università di Parma dal 2000, dove dal 2013 insegna anche Fashion and Design Marketing. Ha insegnato anche all’Università della Svizzera Italiana di Lugano, all’Università di Varese e di Trento. È autore di 10 libri e più di 100 articoli.
Ecco la sua visione del corso di Economia e Gestione delle Imprese… “L’Economia e Gestione delle Imprese insegna a capire come funzionano le imprese, in base alle diverse funzioni aziendali, alle tipologie di azienda e ai contesti economici in cui operano. È una disciplina affascinante, che permette di comprendere come idee, creatività, innovazione, risorse finanziare, umane e di conoscenza possano essere indirizzate verso il finalismo della creazione di valore per la proprietà e gli stakeholder. Vi consentirà di acquisire metodi di analisi e strumenti per operare in contesti in continua evoluzione e di sviluppare una visione sistemica dell’impresa e del suo modello di business utile anche per avviare una startup innovativa”.
Davide Pellegrini insegna Economia e Gestione delle Imprese e Channel Metrics. Ha insegnato come visiting professor a Nancy, Sevilla, Valencia e Kobe. Nel 2015 fonda lo spin off Ubiq Lab che lancia il primo programma di cash back in Italia. Oltre alla pubblicazioni ha sviluppato brevetti e software nell’area della mobile gamification e dell’e-learning. Oggi dirige il Master in Retail & Brand Management patrocinato da Gs1 Italy.
Ecco come di introduce al corso di Economia e gestione delle Imprese… “Se fosse una disciplina sportiva l’Economia e Gestione di Imprese ricorderebbe il Decathlon. Al suo interno ritroviamo fondamenti logici e strumenti interdisciplinari che ci obbligano a guardare l’impresa dall’alto, tenendo uno sguardo a 360 gradi sulle diverse funzioni aziendali. Mantenere la visione strategica sulle industry di riferimento aiuta il manager a governare l’equilibrio tra le diverse fonti del valore. Per questo vi consiglio di affrontare con passione questa materia che arricchirà sicuramente le vostre conoscenze gettando le basi per il vostro successo nel mondo del lavoro”.
Alessandro Arrighetti è Presidente di SIEPI Società Italiana di Economia e Politica industriale. È stato Direttore del Centro Universitario per la Cooperazione internazionale (Università of Parma). E’ membro del Comitato editoriale di: Economia e Politica Industriale; Sviluppo Locale; L’Industria. Ha numerosi pubblicazioni relative alla dinamica industriale, al cambiamento tecnologico e organizzativo nelle imprese manifatturiere e all’imprenditoria migrante.
Nel terzo anno CLEA insegna Economia Industriale. Il corso è finalizzato allo studio della natura e del comportamento delle imprese, delle modalità di interazione che esse stabiliscono nei mercati e dell’influenza che le istituzioni esercitano sulle loro condotte. I principali temi sviluppati sono: la struttura di mercato; la concorrenza monopolistica; la differenziazione di prodotto; il comportamento strategico; l’integrazione verticale; l’asimmetria informativa; l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche: regolamentazione e concorrenza.
Franco Mosconi insegna da vent’anni all’Università di Parma – ove è titolare della Cattedra Jean Monnet - dopo aver lavorato all’Università di Bologna, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Roma), alla Commissione Europea (Bruxelles). Nel 2013 cura l’edizione italiana del manuale utilizzato per questo corso: “Organizzazione industriale” di D. W. Carlton e J. M. Perloff, edito da McGraw-Hill.
La sua visione del corso di Economia Industriale Internazionale è così riassunta... “è una materia del II^ anno per una ragione semplice: è il naturale sviluppo di ciò che gli studenti hanno appreso durante il I^ anno in quella fondamentale parte del corso di Microeconomia che ha a che fare con le “forme (o strutture) di mercato”: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica, oligopolio. Certo, alcune di queste strutture hanno un significato soprattutto teorico, ma altre ci portano dritti al cuore delle dinamiche economiche contemporanee. Ci domanderemo: perché in alcuni mercati prevalgono le grandi imprese e le multinazionali, mentre in altri giocano un ruolo vitale le piccole e le medie? E perché investire in ricerca scientifica, innovazione tecnologica e formazione del capitale umano rappresenta, oggi più di ieri, la condotta principale delle imprese che, un po’ dappertutto nel mondo, hanno successo? E’ a queste domande che cercheremo di offrire una risposta”.
Giovanni Ceccarelli insegna Global History e Modern Retail Development presso l’Università di Parma. Sperimenta la globalizzazione anche nelle sue attività di lavoro e ricerca: Princeton University (USA), University of Exeter (GB), Ecole des Haute Etudes di Parigi (Francia). Attualmente partecipa a due grossi progetti internazionali sulla storia del rischio. Il suo ultimo libro, uscito per Brill è: Risky Markets. Marine Insurance in Renaissance Florence.
Ecco come ci introduce al corso di Global History… “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Stefano Magagnoli insegna Global History ed Economic History of Europe and European Food. È stato visiting professor nelle seguenti università: Sorbonne (Parigi), Montaigne (Bordeaux) e Chengdu (Cina). Vanta pubblicazioni sia nazionali che internazionali. Ha ricoperto numerosi incarichi accademici e attualmente è membro del Senato Accademico.
Gli abbiamo chiesto di introdurci al corso di Global History e con i colleghi ha condiviso questa descrizione : “Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. è un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto”.
Gian Luca Podestà si laurea in Storia moderna all’Università di Genova e consegue un Master in Business Administration e il Dottorato di ricerca in Storia economica e sociale presso l’Università Bocconi di Milano. Insegna Global History e Finanza globale e geopolitica. I suoi temi di ricerca sono moneta e finanza in età moderna e contemporanea; economia, cultura e società nelle colonie italiane; l’industria pubblica nel XX secolo.
Con i colleghi ha condiviso questa descrizione del corso di Global History… ”Quanti di voi si saranno chiesti che cos’è la globalizzazione. E’ un fenomeno recente o ha invece radici lontane? E cosa c’entra la Coca-Cola con la globalizzazione? E perché una piccola tensione nella borsa di New York si riflette in poche ore sulle borse di tutto il mondo? Se siete curiosi di capire questi fenomeni, e non volete fermarvi alla superficialità dei media, Global History è il corso per voi! Global History ripercorre le tappe della globalizzazione e dello sviluppo economico mondiale negli ultimi secoli e permette di mettere in prospettiva le dinamiche odierne. Quelle che riguardano le imprese e i mercati, anzitutto. Ma anche la società, gli stili di vita e i consumi. Useremo uno sguardo curioso sul mondo e lavoreremo in modo innovativo. Parleremo di processi economici e finanziari complessi, ma anche di Coca-Cola, appunto!”.
Alberto Grandi , professore associato di Storia Economica è il Presidente del CLEM. Si occupa di sviluppo locale, corporazioni medioevali e storia dell’alimentazione. Alcuni suoi saggi hanno fatto discutere perché smontavano il mito della cucina italiana, ma per il resto ha pubblicato una cinquantina di saggi e monografie in Italia e all’estero.
Ecco un suo attacco per descrivere il corso di Storia dell’Integrazione Europea... “E’ tutta colpa dell’Europa!” oppure “Per fortuna che siamo in Europa!”. Quante volte sentiamo queste frasi che, di volta in volta, attribuiscono la responsabilità di quasi tutti i problemi del mondo all’Unione Europea o, al contrario, ne esaltano il ruolo di garanzia per le nostre economie e per i nostri valori? Non solo l’uomo della strada, ma anche i politici spesso oscillano tra questi due estremi. Normalmente si è portati a credere che questo modo di pensare sia legato all’evoluzione recente delle istituzioni europee, ma non è così; fin dal medioevo le ragioni dello stare insieme hanno dovuto fare i conti con le altrettanto forti spinte nazionalistiche e localistiche. Storia dell’Integrazione Europea ripercorre le tappe di questa lunga a tormentata vicenda dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente fino ai giorni nostri. Spiegheremo i fatti economici, politici e militari che hanno condizionato un cammino che a volte è sembrato interrompersi definitivamente e in altre è sembrato vicinissimo dal compiersi una volta per tutte. Ma oltre a questo, cercheremo anche di analizzare il pensiero di politici e filosofi che si sono interrogati su cosa significhi essere europei all’epoca di Carlo Magno come oggi “.
Erica Adamo insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo. Tra i suoi temi di studio l’interpretazione del diritto, la protezione del consumatore-utente, la responsabilità degli hosting provider, la tutela del minore in rete, etc...
Nella sua visione il Diritto privato italiano ed europeo è una materia equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. Lo studio, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica che privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), che dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie).
Emanuela Maio insegna Istituzioni di Diritto privato italiano ed europeo, pubblica in materia di diritto dello sport, privacy, smart contract e AI. È divisa tra il nord e il sud, ma il suo cuore è europeo, ha trascorso (e trascorre ) periodi di ricerca scientifica in Germania, dove la prima volta, dopo mesi, ha capito che forse era meglio ordinare una Flammkuchen invece di una pizza. La sua missione è che gli studenti diventino followers del Diritto Privato, non le bastano però dei semplici like, perchè "i giovani non sono solo vasi da riempire, ma fiaccole da accendere (cit. Plutarco)".
Ecco come ci introduce la corso di Istituzioni di diritto privato italiano ed europeo… “lo studio oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Antonio Giovati insegna Istituzioni di Diritto Privato Italiano ed Europeo. Esercita, con continuità, la professione di avvocato in Parma, ove è iscritto all’Albo quale legale abilitato all’esercizio avanti alle Corti Superiori. È membro del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (I.A.P.), del quale attualmente ricopre la carica di Vice-Presidente.
Condivide con i colleghi la stessa visione del corso di Istituzioni di diritto privato italiano e europeo… ”Una disciplina equiparabile, per coloro che studiano il diritto, all’anatomia per coloro che studiano la medicina. La materia comporta infatti lo studio dei principi e delle regole fondamentali della disciplina giuridica di tutti i principali settori del diritto, molti dei quali sono poi oggetto di approfondimenti in insegnamenti specialistici, quali, solo per esemplificare, il diritto costituzionale, il diritto commerciale, il diritto del lavoro, ecc. Lo studio quindi, oltre ad avere ad oggetto le linee essenziali dell’architettura giuridica del nostro sistema, sia pubblica, sia privata, indaga anche la disciplina essenziale che attiene ai beni ed ai soggetti, quali elementi base della realtà che ci circonda, cogliendoli, sia nella loro dimensione statica (nozione e disciplina), sia nella loro relazione dinamica (relazioni reali e relazioni obbligatorie), in primo luogo patrimoniale. Il corso si completa infine con lo studio delle relazioni famigliari e parentali e con l’approfondimento dei rapporti, personali e patrimoniali, di natura successoria”.
Paolo Andrei, dal novembre 2017 è il Rettore dell’Università degli Studi di Parma. Nel corso di oltre trent’anni di vita accademica ha svolto attività di ricerca e insegnamento anche presso altri Atenei ed è stato Presidente dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale nel triennio 2015-2017. È autore di numerose pubblicazioni e membro di diverse associazioni scientifiche italiane e internazionali. Dal 2013 al 2017 è stato, inoltre, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.
Nel biennio del CLEM insegna Economia Aziendale …” Studiare Economia Aziendale significa voler comprendere i fini che stanno alla base dell’esistenza delle aziende, le logiche del loro funzionamento, gli strumenti che permettono di governarle e di gestirle efficacemente nell’interesse di tutti coloro che in esse operano e nel rispetto dell’ambiente - economico, sociale e naturale – in cui sono innestate”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco come ci descrive il corsi di Istituzioni di Economia Aziendale… ”Le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Gli abbiamo chiesto di introdurre il corso di Istituzioni di Economia Aziendale… ”le aziende sono parte della nostra vita in quanto nascono e si sviluppano per soddisfare i bisogni delle persone; si tratta, pertanto, di un fenomeno non solo economico ma anche sociale, senza dimenticarne il ruolo ormai indiscutibile in una prospettiva di sostenibilità ambientale. Studiare l’Economia Aziendale significa, quindi, comprendere le condizioni di vita delle aziende, la loro struttura, i loro processi, le logiche del buongoverno; significa anche acquisire le competenze tecniche necessarie a valutare le performance economico-finanziarie, ovvero la loro capacità di creare valore nel medio-lungo periodo. Conseguire un’ottima preparazione in questo insegnamento rappresenta il presupposto per affrontare in maniera proficua il Corso di Laurea in Economia e Management”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Le abbiamo chiesto una battuta sul corso... “L’Economia aziendale studia le aziende, definite “ordine economico degli istituti”; riguarda quindi tutto ciò che ha a che fare con gli aspetti economici della nostra vita, nelle sue multiformi e variegate espressioni. Studiare economia aziendale, quindi, ci porta ad approfondire logiche e dinamiche di un mondo molto più ampio di quello che normalmente immaginiamo quando le aziende, a partire dalla finalità prima che motiva la costituzione di una azienda che non riguarda il profitto (che è uno strumento) ma la soddisfazione di un bisogno degli individui (che è la vera finalità). Le aziende, quindi sono un fenomeno non solo economico ma prima di tutto sociale, perché riguarda le persone, nonché l’ambiente in cui queste vivono rendendone imprescindibile l’osservazione in una prospettiva di sostenibilità”.
Donatella Baiardi è Professore Associato di Politica Economica. Insegna i corsi di Istituzioni di Macroeconomia (curriculum CLEA) e di Economia della Globalizzazione (Primo Modulo). La sua attività di ricerca si articola principalmente su analisi empiriche basate su dati macroeconomici e regionali sull’economia dell’ambiente e dell’energia.
Ci introduce in questo modo al corso di Istituzioni di macroeconomia… ” Immagina di essere il leader di uno stato o il governatore di una banca centrale. Ricopri un ruolo apicale per l’economia del tuo paese. Cosa faresti in caso di una recessione economica? Quali sarebbero le tue decisioni se invece i prezzi crescono in maniera preoccupante? Quanto le tue scelte sarebbero influenzate dall’incertezza legata allo scenario congiunturale internazionale?”. Il corso di Istituzioni di Macroeconomia (CLEA) offre una risposta a tutte queste ambiziose domande. Studieremo insieme il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, con particolare attenzione al prodotto nazionale, ai consumi aggregati, al risparmio ed agli investimenti, agli scambi con l’estero di merci e servizi, ed ai flussi finanziari. Da questo quadro di riferimento discendono tutta una serie di scelte che ci coinvolgono direttamente. Non ultimo l’idea di disegnare una crescita “sostenibile” nel tempo, che sappia legare in modo virtuoso i bisogni della presente generazione con le attese di quelle future".
Marco magnani insegna Macroeconomia. E’ stato professore a contratto presso il Morrisey College of Arts and Sciences del Boston College, e visting scholar presso il Dipartimento di Economia di Boston University. Vanta diverse pubblicazioni su riviste internazionali ed è membro del Presidio di Qualità del Dipartimento.
Ironicamente ci introduce al corso di Macroeconomia con questa battuta "Marco Magnani ha una moglie, due figli preadolescenti ed un gatto. Siccome nessuno in famiglia lo ascolta, insegna Macroeconomia agli studenti". Ma ecco la sua visione di questa disciplina: “ La Macroeconomia è il GPS di molte delle nostre scelte. La sua prospettiva sopraelevata, “satellitare” appunto, ci fornisce indicazioni per provare a capire quale sarà l’impatto di eventi che avvengono molto al di fuori della nostra quotidianità. Ad esempio, ci può chiarire perché, oggi, il taglio delle tasse deciso dal governo ci consenta di consumare di più, ma possa rendere più costoso accendere un mutuo in banca, e perché, domani, potremmo osservare un incremento nei prezzi dei beni che desideriamo acquistare. Rendendo palesi le connessioni tra le variabili che caratterizzano un sistema economico, ovvero i livelli del prodotto e del reddito, la disoccupazione, i prezzi ed i tassi d’interesse, la Macroeconomia permette di comprendere gli effetti delle crisi e degli shock economici, di interpretare le scelte delle autorità di politica economica in risposta ad essi, ed infine di anticipare le ricadute di questi eventi sulle nostre vite.”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Istituzioni di Macroeconomia… “Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse...troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia”.
Pietro Battiston insegna Istituzioni di Macroeconomia. Con una formazione matematica e un dottorato in Economia Politica conseguito all'Università di Milano-Bicocca, si occupa di reti economiche e di economia comportamentale. È appassionato di musica e software libero.
Ecco come ci introduce il suo corso… "Sospetto che molti miei studenti almeno una volta se lo chiedano: ma a che ci serve la Macroeconomia?! A vari di loro succederà in futuro di dirigere un'azienda, progettare una campagna di marketing o determinare il prezzo di un prodotto... ma a quanti potrà mai succedere di dirigere una banca centrale o un ministero delle finanze? Pochissimi, certo. Però a mano che affrontiamo il programma del corso, diventa evidente quanto siano vicini alla realtà quotidiana, concreti e importanti i numeri riguardanti PIL, inflazione, tassi di interesse... troppo importanti per potersi permettere di non capirne l'origine. Perché non si svolge bene nessuna attività se non si capisce il contesto in cui ci si muove. Ecco, per chi si occupa di economia, che sia a capo di una multinazionale o stia semplicemente chiedendo un mutuo per comprare casa, quel contesto si chiama macroeconomia".
Jacopo Canello insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ stato docente presso l’Università del Nord Carolina a Charlotte, negli Stati Uniti, e presso l’Università di Groningen nei Paesi Bassi. Si interessa prevalentemente di economia regionale e di catene globali del valore.
Ci introduce così al corso di Istituzioni di Microeconomia… ”Vi siete mai chiesti perchè il vino costa di più al ristorante che al supermercato? O perchè Facebook è gratis? Queste ed altre domande trovano una loro risposta nella teoria microeconomica della domanda e dell’offerta. I concetti di domanda e offerta rappresentano uno dei focus principali del corso Istituzioni di Microeconomia. Le tecniche analitiche presentate in questo corso possono, tra le altre cose, essere utilizzate per capire come gli attori economici si comportano quando operano in un mondo globalizzato”.
Fabio Landini insegna Istituzioni di Microeconomia ed Economia della Globalizzazione. E’ affiliato al centro di ricerca ICRIOS-Bocconi e alla Global Labor Organization. Vanta pubblicazioni in diverse riviste internazionali su temi collegati all’economia industriale, del lavoro e dell’innovazione.
Ecco come ci introduce al corso di Istituzioni di Microeconomia… “Come fanno i consumatori a scegliere quanti beni acquistare in un dato mercato? Quali sono le condizioni che consentono alle imprese di massimizzare il profitto in contesti concorrenziali molto differenti? La microeconomia risponde a queste e altre domande studiando come imprese, consumatori e lavoratori prendono decisioni in modo razionale, e come tali decisioni interagiscono e si combinano all’intero dei mercati. Studiando questa materia vi immergerete per la prima volta nell’analisi rigorosa del sistema economico, scoprendo che alle volte la teoria può illuminare aspetti cui non avevate mai pensato”.
Andrea Lasagni_ insegna Istituzioni di Microeconomia. Grazie alle sue attività di ricerca vanta diverse pubblicazioni sul tema della crescita delle imprese e sull'imprenditorialità degli immigrati. Per l’Università di Parma ha ricoperto il ruolo di delegato del Rettore per l’e-learning ed è attualmente coordinatore del Presidio per l’Assicurazione della Qualità del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Come vede il suo ’insegnamento ? “Ogni tanto mi capita di sentire “La Microeconomia utilizza modelli astratti, lontani dal mondo reale”. Credo agli studenti si possa dire che i modelli economici sono molto simili alle favole. Ci sono personaggi e luoghi “di fantasia”, la storia è molto semplice e poco realistica. Tuttavia, la chiarezza dei risultati (come per la “morale” della fiaba di Cappuccetto Rosso) ci permette di capire meglio il mondo reale, sviluppando un senso critico per i fatti dell’economia…”.
Chiara Panari è docente di Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni in diversi corsi dell’Ateneo e coordina la Commissione Placement del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la qualità della vita lavorativa, la leadership e il funzionamento dei work team.
Le abbiamo chiesto di descriverci il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management…”Quando si entra in un’organizzazione, ricoprire un ruolo non vuole dire solo svolgere attività legate ad un ambito o ad un settore specifico in linea con il percorso formativo ma significa anche inserirsi in una realtà aziendale con una specifica “cultura”, far parte di gruppi di lavoro, entrare in processi decisionali in cui è richiesta efficacia ed efficienza. Il Laboratorio di Psicologia del Lavoro, Organizzazioni e Management ha l’obiettivo di far prendere consapevolezza su questi aspetti che descrivono il comportamento di individui e gruppi nelle organizzazioni, per proiettarsi nel mercato del lavoro e nei ruoli manageriali a cui si potrà essere chiamati nel proprio percorso professionale”.
Francesco Fallucchi insegna il secondo modulo di Macroeconomia Avanzata. E’ stato visiting presso la University of Queensland e la New York University at Abu Dhabi. Ha pubblicato 13 articoli in riviste scientifiche internazionali e si occupa di temi legati alla behavioural economics.
Gli abbiamo chiesto di descriverci il corso di Macroeconomia Avanzata…“Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Mario Menegatti, è professore ordinario di Economia Politica e, dal 1° gennaio 2020, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ attualmente contitolare dei corsi di Istituzioni di Macroeconomia e di Macroeconomia Avanzata. E’ autore di circa 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su varie tematiche legate alle decisioni economiche in presenza di rischi. Nell’ambito della sua attività scientifica ha partecipato a collaborazioni con ricercatori di Atenei di diversi paesi fra cui Stati Uniti, Cina, Francia e Belgio e con diverse istituzioni nazionali ed internazionali fra cui il Ministero del Lavoro e il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco come ha condiviso con i suoi colleghi una breve descrizione del corso di Macroeconomia Avanzata… “Dopo aver studiato nei primi anni i concetti cardine dell’economia, grazie al corso di macroeconomia avanzata acquisirete le conoscenze necessarie per poter rispondere alla domanda che amici e familiari vi pongono, ovvero: ‘come pensi stia andando l’economia?’ 'e anche 'come funzionano i rapporti fra le diverse economie nel mondo?'. I docenti del corso presenteranno gli argomenti legati al commercio internazionale e all’economia monetaria, dandovi la possibilità di studiare alcuni di questi concetti anche con l’aiuto di esperimenti in classe, dove gestirete tassi di cambio e diventerete padroni dell’inflazione”.
Marco Ieva insegna CRM and Customer Analytics nonché Marketing dei Servizi nel corso di Laurea triennale in Economia e Management. Ha tenuto corsi e seminari in ambito CRM e Digital presso università estere in Germania, Irlanda e Spagna e collabora attivamente nella Commissione Placement di Dipartimento e vvolge ricerca sui temi del loyalty management, customer experience e innovazione, anche nell'ambito dell'Osservatorio Fedeltà UniPR.
Per lui... “ il marketing dei servizi è una preziosa guida per gestire l’esperienza complessiva del cliente nell’affascinante mondo dei servizi. Turismo, vendita al dettaglio, trasporti, servizi finanziari e telefonici e ristorazione sono alcuni dei settori che studieremo per capire come il marketing può disegnare e ridisegnare i servizi offerti tenendo conto delle aspettative e preferenze dei clienti, delle fluttuazioni della domanda, delle nuove tecnologie e delle sfide competitive. Siete pronti ad iniziare questo viaggio insieme?”.
Sabrina Latusi insegna Economia e Gestione delle Imprese, Marketing dei Servizi e Branding. È referente di sede della Società Italiana di Management. È autrice e co-autrice di libri, capitoli di libri e saggi pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. È membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità e presidente della Commissione Paritetica Docenti Studenti.
Nella sua visione del Marketing dei servizi… ” I servizi sono atti, processi, performance. Non si possono toccare, vedere e percepire come i beni. Non si possono restituire o rivendere. Per i clienti non è facile capirne i benefici. Per le imprese non è facile idearli, gestirli e comunicarli. Il marketing dei servizi insegna ad affrontare queste problematiche. È una guida preziosa per perseguire la soddisfazione del cliente, non solo per le imprese di servizi, ma anche per le imprese attive in contesti settoriali di matrice manifatturiera dove i servizi sono sempre più parte integrante dell’offerta, con un forte potenziale di differenziazione…”.
Beatrice Luceri insegna anche Consumer Behaviour Analysis, vanta numerose pubblicazioni su primarie riviste internazionali ed è coordinatrice del corso di Dottorato in Economia e Management dell'Innovazione e della Sostenibilità (EMIS). È coautrice (con Ilan Alon, Eugene D. Jaffe, Christiane Prange e Donata Vianelli) del libro di testo "Marketing internazionale. Strategie, principi e applicazioni".
Nel descriverci il suo corso di Marketing internazionale ci pone alcune domande….”La globalizzazione è morta o si è solo presa un brutto raffreddore? Andiamo verso un mondo di influenze regionali chiuse o i vantaggi dell’internazionalizzazione finiranno comunque per prevalere? Quali leve ha a disposizione un'impresa che cerca di espandersi nei mercati esteri? Quali trappole deve saper evitare a tutti i costi? Il corso di marketing internazionale compie un excursus a 360° sul commercio mondiale, offre differenti chiavi di lettura e ha l’ambizione di porre le domande giuste…”.
Maria Grazia Cardinali insegna Marketing Management e Shopper Marketing. E’ referente del curriculum in Economia e Marketing nell’ambito del corso di laurea in Economia e Management. La sua attività di ricerca è dedicata ad approfondire tematiche di frontiera sull’innovazione nel retail e sulle nuove frontiere dello shopper marketing, come testimoniano le sue più recenti pubblicazioni internazionali. Per lei il marketing non è semplicemente una funzione aziendale o un insieme di strumenti operativi finalizzati a creare bisogni inesistenti.
In merito al suo corso di Marketing Management afferma... "Il Marketing influenza la vita di tutti. Ciascuno di noi è consumatore, compie quotidianamente delle scelte e attraverso l’atto del consumo comunica a sé stesso e agli altri la propria identità. Ogni giorno siamo coinvolti in decisioni di marketing. Il marketing è infatti quella disciplina che si occupa di individuare i bisogni e i desideri del consumatore al fine di trasformarli in prodotti e servizi.
L’insegnamento di Marketing Management vi consentirà di percorrere tutte le fasi alla base dello sviluppo di nuovi concetti di prodotto/servizio, dalla generazione delle idee allo sviluppo e lancio sul mercato. Un percorso affascinante che vi aiuterà a comprendere gli strumenti concettuali e i metodi per sviluppare brand di successo e creare valore. Scopriremo l’importanza di adottare un approccio interdisciplinare e di integrare conoscenze, approcci e metodologie elaborate da altre scienze e discipline. Conoscere il marketing è quindi indispensabile per interpretare gli obiettivi di crescita e di redditività delle imprese".
Annamaria Olivieri, insegna Matematica finanziaria (CLEM, CLED, CLEA) e Insurance actuarial management (FRIM). Svolge la sua attività di ricerca nel settore delle scienze attuariali per i benefici life contingent. Ha avuto importanti ruoli istituzionali nel Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ed è stata "Professorial Visiting Fellow" all ‘Australian School of Business, University of New South Wales, Sydney, ed Associate Investigator del CEPAR (ARC Centre of Excellence in Population Ageing Research), University of New SouthWales, Sydney.
Ecco una abstract da una breve descrizione del corso di Matematica finanziaria condivisa con i colleghi... "Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…".
Gino Favero Dopo la laurea e il dottorato di ricerca (entrambi in Matematica a Padova) e qualche peregrinazione in alcuni atenei e in diversi corsi di laurea, nel 2008 ha traslocato professionalmente a Parma, dove pensa che continuerà a lavorare a lungo marito devoto, padre tenace, matematico entusiasta, musicista dilettante, democratico sincero, economista adottivo, amministratore comunale, pendolare di lungo corso: vive nei ritagli di tempo.
Ecco la sua visione della Matematica Finanziaria che insegna nel curriculum CLAM e CLEI: ”Senza formule e senza numeri, l’Economia finirebbe per essere poco più che ikebana e, perciò, chi studia Economia dovrà rassegnarsi a masticare un po’ di Matematica. Rendendovi capaci di calcoli e valutazioni, dalla rata di un mutuo alla riduzione del “rischio di tasso” in un portafogli di obbligazioni, questo corso vi darà un bel po' di armi per evitare di essere imbrogliati da qualche consulente senza scrupoli, o per diventarne uno a vostra volta: può valere la pena di seguirlo anche solo per questo (oltre che, naturalmente, perché per laurearsi è necessario superare l’esame)…”.
Il corso di Matematica generale si propone di fornire gli strumenti di base per leggere correttamente gli elementi quantitativi con cui uno studente, futuro laureato in Economia, avrà necessariamente a che fare, qualunque strada intraprenderà. Per questo, a ogni nozione di teoria sono affiancate applicazioni economiche di tutti i tipi. Per questo si ricomincia praticamente da zero (l'obiezione: "Io di matematica non ho mai capito niente" questa volta non vale). Per questo il corso è nel primo semestre del primo anno. Per questo, oltre alle nozioni tradizionali, il corso cerca di stimolare lo spirito critico nella discussione di diversi modelli. Per alcuni la matematica è bellissima; per tutti, però, può essere sicuramente molto utile.”
Il corso:
Per le lettere O-Z è tenuto da Paola Modesti
Per le lettere A-D è tenuto da Gaetano Pugliese
Per le lettere E-N è tenuto da Erindi Allaj
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la descrizione condivisa con i colleghi del corso di Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari… “Grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scava fino a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. L’analisi dei dati offre la capacità di conoscere una previsione corretta dei propri obiettivi aziendali. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali. Volendo fare un paragone con il ciclismo, la statistica robusta non utilizza una bici lenticolare (in quanto adatta solo per i velodromi e/o superfici lisce) né una mountain bike (in quanto adatta solo per i percorsi accidentati), ma una bici da gravel (adatta a tutte le superfici)”.
Erindi Allaj ha svolto per diversi anni attività di ricerca e d’insegnamento all’estero ed in Italia, collaborando con Atenei internazionali. Vanta diverse pubblicazioni di rilievo scientifico.
Il suo insegnamento, Metodi Quantitativi per i Mercati Finanziari, parte dall’evidenza che grazie all’automazione, alla capacità predittiva e all’adattabilità, l’analisi moderna dei dati scopre dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. Particolare attenzione viene posta sull’analisi robusta dei dati ossia su un tipo di analisi di dati che non risente della presenza di irregolarità, errori nelle rilevazioni e valori anomali.
Luca Fornaciari insegna Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda, è dottore commercialista in Reggio Emilia ed è componente dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA e dell'European Accounting Association - EAA. E' autore di numerose pubblicazioni in tema di valutazioni di bilancio, controllo di gestione, Earnings Management e fiscalità delle imprese.
Così descrive il suo corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda… “con Metodologie e determinazioni quantitative d'aziende impariamo a fare gli esami del sangue alle imprese e come si sviluppano le operazioni straordinarie di aggregazione aziendale. Il corso è suddiviso in due parti. Nella prima sono trattate le logiche di riclassificazione degli schemi di bilancio e quelle relative alla costruzione e alla lettura degli indicatori di performance. Nella seconda invece, si approfondiscono le norme e le problematiche contabili e fiscali delle varie operazioni straordinarie come la fusione, la scissione e il conferimento d'azienda. Il corso offre le basi teoriche ed operative per intraprendere la professione del consulente aziendale”.
Andrea Cilloni, Professore Associato di Economia Aziendale, ha studiato presso l’Università degli Studi di Parma, l’Università di Cardiff, Regno Unito e presso la University of British Columbia, Vancouver, Canada. E’ Visiting Professor in Atenei europei, giapponesi, nord e sud americani e membro di Accademie scientifiche europee, americane e internazionali: AAA, AECA, AIDEA, EAA, IAAER, JAA, SIDREA, SISR, TAAH.. Attualmente i suoi campi di ricerca sono i seguenti: Management Accounting, Storia della Ragioneria, Accounting Education e Economics of Accounting.
Per introdurre i contenuti del corso di Programmazione e Controllo anche lui sposa la metafora della collega Balluchi... ” I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Federica Balluchi è titolare di vari insegnamenti su economia aziendale e su controllo di gestione. E' membro di diverse associazioni accademiche, nazionali e internazionali. I suoi studi sono concentrati sulla sostenibilità e sulla voluntary disclosure, sul management accounting e sull'accounting history. I risultati delle sue ricerche sono stati oggetto di presentazione a convegni nazionali e internazionali e pubblicati su monografie e riviste nazionali e internazionali.
Ecco un sua metafora per introdurre l’ abstract del corso Programmazione e Controllo… ”I Satellites Navigators sono parte integrante della nostra vita quotidiana al pari dei sistemi di programmazione e controllo per le aziende. L’insegnamento delinea per il futuro manager il processo decisionale; come i GPS, determina l’informazione volta a dirigere l’impresa nel futuro e a valutarne le performance”.
Katia Furlotti è membro di diverse associazioni accademiche e network nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la responsabilità sociale delle imprese e i connessi aspetti di rendicontazione, l’accountability, la corporate governance, con particolare riferimento allo strumento del codice etico e la storia della ragioneria. Su questi temi ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, contributi in volume e monografie. È reviewer di riviste scientifiche.
Ecco una sua breve descrizione del corso Responsabilità sociale delle imprese... “Il ruolo sociale rivestito dalle aziende si fonda nel fine per cui queste sono costituite: il soddisfacimento dei bisogni umani e il benessere degli individui. La dimensione sociale, intesa proprio riferita alla centralità della persona, è quindi elemento imprescindibile del governo aziendale. Per questo la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), intesa come integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali nella gestione aziendale, studia gli elementi teorici e le soluzioni applicative per favorire la definizione di strategie in grado di contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti e interessati all’attività svolta, in una prospettiva ampia che abbraccia gli aspetti economico finanziari e i riflessi ambientali, sociali e di sostenibilità che dall’attività stessa derivano”.
Alice Medioli insegna Responsabilità Sociale delle Imprese. Vanta pubblicazioni nazionali e internazionali sui temi dell'Accounting e della Corporate Governance ed è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
Sul corso Responsabilità Sociale delle Imprese le abbiamo chiesto una battuta... "un Must Have! I contenuti del Corso obbligano alla riflessione sulle responsabilità aziendali a tutto tondo, orientando quindi i comportamenti di chi governa le imprese all'assunzione di decisioni che non siano solo indirizzate all'obiettivo economico/finanziario ma anche al perseguimento di finalità sociali. Creazione di valore con una visione d'insieme, governando tutte le variabili in gioco, esterne e interne, nel tentativo di raggiungere un equilibrio tra le diverse leve competitive".
Gino Gandolfi, è professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. E’ Affiliate Professor presso SDA Bocconi School of Management dove ha conseguito numerosi premi per l’attività di docenza, progettazione e coordinamento di corsi di formazione manageriale. È autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali. Ha ricoperto il ruolo di perito in diversi procedimenti per alcuni Tribunali italiani. Ricopre ed ha ricoperto il ruolo di Presidente, consigliere di amministrazione e sindaco presso importanti società di capitali e Fondazioni.
Ecco come ci introduce al corso di Scelta e gestione degli investimenti finanziari… “L’insegnamento, nella prima parte, si propone di esaminare i principi che devono governare le scelte di singoli investimenti da parte di un investitore, i relativi criteri di valutazione e le tecniche operative. L’analisi viene sviluppata sia per il comparto dei titoli obbligazionari, sia per i titoli azionari, sia per gli strumenti derivati. Nella seconda parte, infine, l’insegnamento si pone l'obiettivo di esaminare i principi che devono governare le scelte di composizione e di gestione di portafogli finanziari”.
Antonello Zangrandi insegna Economia delle Aziende Pubbliche, è presidente del Master in management sanitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema del management pubblico. Tra le numerosissime attività è anche responsabile scientifico di corsi di formazione manageriale per dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco la sua visione del corso di sistemi informativi per il management… "a prima vista qualcuno si può chiedere perché questa materia. Gli enti pubblici non sono solo politica! Al management pubblico è affidata la capacità di costruire organizzazioni efficienti e qualitative! Economia delle aziende pubbliche approfondisce come si prendono le decisioni negli enti pubblici, come si misurano i risultati e come si organizzano le attività in questi enti. Il management pubblico professionale ha una grande responsabilità anche sociale. Comprendere come funziona una amministrazione pubblica è la base per cambiare. Ragazzi a voi la sfida del cambiamento”.
Aldo Corbellini insegna Statistica e Metodi Statistici per le Decisioni. E’ membro della Robust Statistics Academy dell'Università di Parma e coautore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Fa parte del team di sviluppatori del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora con il Joint Research Centre della Commissione Europea. I temi di ricerca principali sono la regressione (bayesiana) robusta, outlier detection nei modelli lineari generalizzati e nei modelli multilevel.
Ecco la sua visione del corso di Statistica… “la statistica rappresenta un potente e sofisticato sistema di lettura della realtà e della vita che svolge un ruolo fondamentale nella comprensione scientifica del mondo. È alla portata di chi ha la pazienza e la lungimiranza di considerarla uno strumento culturale e tecnico che sarà per sempre a disposizione di tutti coloro che sono impegnati nelle aziende, nelle professioni, nello studio, nell’insegnamento, in qualunque lavoro. Nell’era in cui l’analisi dei “big data” diventa disciplina fondamentale dell’economia, della finanza e della vita politica e sociale, la statistica può essere annoverata tra le principali discipline trasversali ed unificanti”.
Maria Adele Milioli è professore associato, insegna Statistica e Metodi statistici per l’azienda. Vanta pubblicazioni didattiche e scientifiche soprattutto nell’ambito dell’applicazione di tecniche di data mining e analisi multivariata nella customer satisfaction e nella valutazione della qualità dei servizi. Ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio unificato dei Corsi di laurea di Economia e di Vicepresidente dei Corsi di laurea di Economia e Management e di Amministrazione e Direzione Aziendale. E’ membro della Robust Statistics Academy dell’ Università di Parma.
Anche a Lei abbiamo chiesto il suo punto di vista sulla materia che insegna... "se la Statistica fosse una forma letteraria, sarebbe la poesia. Come la poesia riesce a rivelare realtà che sono insondabili a prima vista, la statistica riesce a rivelare dettagli e connessioni che vanno oltre la semplice intuizione. A volte, si esprime con il candore e la trasparenza delle strofe di Pascoli, a volte è ermetica, di sapore filosofico come nelle raccolte di Montale, ma mai banale. Quando finalmente ne cogliamo il significato, arriva un momento eureka(!) che ci apre gli occhi su una realtà prima oscura o quantomeno opaca. E, infine, proviamo il piacere di sentire in bocca il gusto della scienza”.
Gianluca Morelli è docente di Statistica presso l’Università di Parma. È membro del Centro di Ricerca Interdipartimentale di Statistica Robusta - Ro.S.A., membro del team di sviluppo del toolbox Flexible Statistics Data Analysis (FSDA) per MATLAB e collabora da oltre 10 anni con il Joint Research Centre della Commissione Europea.
Ecco la sua visione della Statistica… “La statistica è dappertutto: strumento trasversale al servizio di tutte le altre scienze, questa disciplina è un metodo che permette di cogliere e interpretare dati, prevedere e proporre soluzioni a moltissimi fenomeni, dai più semplici ai più complessi. Obiettivo: prendere decisioni razionali e consapevoli. Sviluppare conoscenza e passione per questa materia - tra l’altro ampiamente applicata in ambiti quali economia, finanza e marketing - è come allenate il corpo ad una perfetta coordinazione, dote fondamentale che consente di praticare con facilità ogni sport”.
Marco Riani insegna Analisi dei dati per il marketing, statistica per la digital economy e metodi quantitativi per i mercati finanziari. E’ autore di circa 200 pubblicazioni, metà delle quali pubblicate su riviste internazionali di statistica. È Associate Editor delle riviste Metron, STATS e SMA. e direttore del centro interdipartimentale di ricerca di statistica robusta dell’Università di Parma. E’ stato responsabile scientifico di svariati progetti finanziati dal MIUR, dalla Commissione Europea e dalla European Science Foundation.
Ecco la sua descrizione condivisa con i colleghi del corso di Statistica per la digital economy... “ Nel mondo digitale tutto sta cambiando a gran velocità e anche il business sta seguendo questo ritmo modificando il modo di competere sul mercato. Essere al passo con la tecnologia più avanzata per rispondere alle esigenze lavorative di oggi diventa un’esigenza sempre più imprescindibile. I progressi tecnologici nell’analisi dei dati stanno creando nuove opportunità e il digital è un terreno ideale per l’analisi del dato”.
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